lunedì,Giugno 10 2024

Minacciò il pm antimafia Pierpaolo Bruni, condanna anche in appello per un presunto ‘ndranghetista

Il magistrato nel corso della sua lunga carriera professionale ha coordinato decine di indagini contro la 'ndrangheta. Dalla provincia di Crotone a quella di Cosenza

Minacciò il pm antimafia Pierpaolo Bruni, condanna anche in appello per un presunto ‘ndranghetista

La Corte d’Appello di Salerno ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione un presunto ‘ndranghetista crotonese accusato di aver minacciato in udienza l’allora sostituto procuratore antimafia Pierpaolo Bruni, oggi procuratore capo di Paola.

Secondo quanto accertato dal giudice di primo grado e dal collegio giudicante di secondo grado, in udienza l’imputato proferì parole minacciose contro il magistrato affermando, “Pierpaolo Bruni… ahahah… tu per noi sarai na muschiddra… tutto questione di tempo… a presto tu sarai raccolto con un cucchiaino… di te rimarranno solo le ceneri… Insieme ai tuoi carissimi pentiti Bumbaca e Marino”. A distanza di quasi un anno dalla prima sentenza, la Corte d’Appello di Salerno ha dato ragione alla procura generale che aveva chiesto la conferma della condanna per il presunto ‘ndranghetista crotonese.

Il magistrato Pierpaolo Bruni, nel corso della sua lunga carriera professionale, si è sempre occupato di consorterie mafiose, iniziando proprio dalla provincia di Crotone, territorio che conosce a menadito. Importante fu agli inizi del nuovo secolo l’inchiesta “Scacco Matto“, fino ad arrivare a quelle sviluppate in provincia di Cosenza contro i clan degli italiani – da Lanzino a Perna – e contro la potente cosca degli “zingari” di via Popilia. Un’azione repressiva che, oltre a produrre sentenza di condanna, ha portato tanti esponenti della ‘ndrangheta cosentina a finire direttamente al 41 bis.

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