Longobucco, il sindaco Pirillo va in Procura: «Comune isolato dopo il crollo, è avvilente»
E' stato ascoltato dal procuratore della Repubblica di Castrovillari: «Per raggiungere il pronto soccorso di Rossano impieghiamo oltre un’ora»
«Longobucco non può rimanere isolato, la popolazione si compone prevalentemente di anziani e per raggiungere il primo pronto soccorso utile impieghiamo oltre l’ora utile, la cosiddetta golden hour». Il sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, sembra disperato, anche perché immagina che i tempi di dissequestro della Sila-Mare, la strada che si inerpica verso la Sila lungo il greto del fiume Trionto, saranno lunghi. Una sensazione che avverte dopo essere stato ascoltato dal procuratore della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio.
Le conseguenze nefaste del crollo del ponte, i longobucchesi le stanno accusando solo adesso. La comunità è sostanzialmente tagliata fuori dal mondo, anche perché la statale 177, quella che collega il paese alla costa viaggiando sul crinale destro del Trionto, è pericolosa per via di una frana importante che la interessa – tratto in cui si transita a senso unico alternato – oltre a dilatare i tempi di percorrenza di oltre mezz’ora.
A Longobucco, dunque, la popolazione è avvilita. Per fare rifornimento di carburante o la spesa, spesso ci si reca a Mirto e quell’ora necessaria a raggiungere la costa rende la vita un inferno. Anche agli studenti.
«Con il consigliere di minoranza Celestino, accompagnati dall’avvocato Giovanni Zagarese, abbiamo avuto un incontro con il procuratore D’Alessio – spiega il sindaco Pirillo al nostro network – al quale abbiamo manifestato tutte le nostre preoccupazioni ed intenzioni. Insieme ai sindaci dei comuni della valle del Trionto, quindi Caloveto, Cropalati, Bocchigliero e Crosia, abbiamo intenzione di costituirci come parte lesa».
La delegazione longobucchese ha poi chiesto a D’Alessio se si possano accelerare i tempi di ricostruzione del ponte. «Il procuratore ci ha risposto di aver già nominato una società che sta effettuando i primi rilievi, spiegandoci che la strada non potrà essere dissequestrata fin quando il tratto a monte, quello interessato dal crollo del ponte, non sarà tutto in sicurezza e per questo lunedì mattina invierà una nota ad Anas», aggiunge Pirillo.
Il problema isolamento è aggravato anche dalla statale 177. «Non è sicura – sottolinea il primo cittadino e la transitabilità di quella arteria ci penalizza molto. Basterebbe considerare che per raggiungere l’ospedale più vicino, quello di Rossano, ci impieghiamo oltre un’ora».
Una panacea ai mali è la postazione fissa con un’ambulanza e un’auto medica predisposta dall’Asp di Cosenza, in piazza, all’ombra del “campanaro”, ma «fin quando durerà», precisa Pirillo.
Uno dei problemi più gravosi è la mancanza della guardia medica. «Devo però ringraziare tutti quei giovani medici che vengono a prestare il loro servizio qui a Longobucco dopo la specializzazione. Purtroppo per soli dieci giorni alla volta. Ad agosto, per fortuna, tutto il mese sarà coperto».
Giovanni Pirillo sembra dire addio – chissà per quanto tempo ancora – anche ai sogni turistici. «I pullman graturismo non salgono più a Longobucco e per noi rappresentavano il diritto alla mobilità ed un’infrastruttura utilissima per raggiungere Longobucco. Adesso viaggiano solo quelli di linea, ma con estrema difficoltà. Speriamo solo che entro il 4 agosto – giorno clou dell’anno per la comunità longobucchese che celebra la festa di San Domenico – la strada possa essere riaperta». Quella di Pirillo è però una flebile speranza. Insomma, la comunità di Longobucco sembra aver fatto un salto indietro nel tempo di vent’anni.