lunedì,Aprile 29 2024

Cosenza, Penna: «Da Israele crimini di guerra a Gaza». Dal Comune lo striscione “pace”

La consigliera comunale: «La comunità internazionale agisca per proteggere i civili palestinesi e israeliani creando corridoi umanitari»

Cosenza, Penna: «Da Israele crimini di guerra a Gaza». Dal Comune lo striscione “pace”

Prima che iniziassero i lavori del Consiglio comunale di ieri pomeriggio a Cosenza, la presidente della commissione Legalità Chiara Penna ha preso la parola per affrontare il tema della guerra tra Palestina e Israele. Nel frattempo il consigliere Francesco Turco aveva appeso dal balcone del Municipio uno striscione con la scritta “pace” e le bandiere dei due stati belligeranti.

«Il conflitto dura da 75 anni – ha detto -. La comunità internazionale, del resto, ha ignorato per anni le condizioni di vita degli abitanti della Striscia di Gaza, abbandonati a se stessi dal punto di vista umanitario e politico. Il governo israeliano ha, allo stesso modo, perseguito una politica estera nel medesimo senso: tra novembre 2020 e ottobre 2021 le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso circa 300 civili palestinesi, secondo il rapporto dell’alto commissariato delle Nazioni Unite».

Chiara Penna definisce «scioccante» l’azione di Hamas. «D’altro canto, ha violato tutti i Trattati e le convenzioni internazionali con il massacro di centinaia di civili israeliani. Ma niente può giustificare l’attacco indiscriminato verso altrettanti civili palestinesi la cui unica colpa è la loro nazionalità: togliere acqua, cibo, mezzi di sopravvivenza a 2 milioni di persone, che già da anni sono sottoposte alla violazione dei diritti umani è un crimine di guerra. Non esiste, dunque, sicurezza per nessuno senza diritti».

«Si chiede allora alla comunità internazionale di intervenire attivamente per interrompere questo disastro, di agire per proteggere i civili palestinesi e israeliani creando corridoi umanitari, ma soprattutto per arrivare ad una soluzione definitiva che faccia cessare le ostilità tra Palestina e Israele attraverso il rispetto degli accordi siglati».

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