giovedì,Maggio 16 2024

Amaco, sospeso il Contratto integrativo aziendale: «Negoziamone uno nuovo»

Il curatore fallimentare Fernando Caldiero ha spiegato in una comunicazione ai sindacati che «non corrisponde in alcun modo alle esigenze dell’Esercizio Provvisorio del Fallimento Amaco»

Amaco, sospeso il Contratto integrativo aziendale: «Negoziamone uno nuovo»

Se da un lato i sindacati cercano di garantire l’attuale livello occupazionale incontrando la Regione e i rappresentanti di Cometra, dall’altro il curatore fallimentare dell’Amaco, Fernando Caldiero, prova a far quadrare i conti. Ovviamente per quanto possibile dopo il fallimento dichiarato dal tribunale di Cosenza il 16 novembre.

Nei giorni scorsi ha inviato una missiva a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna, Faisa Cisal e Confail Faisa comunicando la sospensione dell’esecuzione del Contratto Integrativo Aziendale. Contestualmente, però, ha manifestato la disponibilità a negoziarne uno nuovo. La reazione delle maestranze è stata eterogena: a primo acchito alcuni vorrebbero andare incontro a Caldiero al netto della drammatica situazione in essere, altri ritengono la mossa un’imposizione finalizzata solo a non garantire quanto considerano dovuto.

Il contratto di secondo livello oggetto del contendere garantisce ai lavoratori delle indennità a cui corrispondono una serie di prestazioni integrative non inserite nel contratto nazionale. Variano di città in città e fanno fronte alle esigenze del territorio. Quello che mercoledì è stato sospeso dai vertici aziendali era stato sottoscritto il primo marzo 2023 dall’allora amministratore unico Michelangelo Mastrolorenzo con i sindacati. Il precedente, invece, era stato annullato nel 2022.

Tornando alla comunicazione di Caldiero, il curatore ha spiegato che il contratto integrativo «non corrisponde in alcun modo alle esigenze dell’Esercizio Provvisorio del Fallimento Amaco». Ha anche evidenziato che la parte che più propriamente è di spettanza della contrattazione di secondo livello, vale a dire la parte che istituisce premi “di risultato” «allo stato, non è in alcun modo applicabile, atteso che il Contratto Integrativo Aziendale in questione prevedeva che “Gli effetti economici, per la parte afferente le prestazioni premiali ivi disciplinate, avranno decorrenza a far data dal secondo anno solare successivo al passaggio in giudicato del decreto con il quale il Tribunale di Cosenza omologherà la procedura di concordato preventivo e si applicheranno esclusivamente a condizione che: a) la società stia rispettando le previsioni economiche di cui al proponendo piano di concordato; b) la società abbia raggiunto l’equilibrio economico di bilancio”. Il che, ovviamente, significa che queste previsioni, allo stato, non sono assolutamente applicabili».

Ferme queste premesse, il curatore ha ritenuto opportuno «di rendersi disponibile ad un costruttivo confronto tendente alla stipula di un nuovo Contratto Integrativo Aziendale, che sia coerente nei suoi contenuti con le esigenze dell’Esercizio Provvisorio». È stato autorizzato dal Giudice delegato al Fallimento a trovare nel caso una nuova intesa, previo svolgimento di confacenti trattative sindacali, valendosi dell’ausilio del legale incaricato per l’area giuslavoristica e sindacale. Il giudice si è comunque riservato «la concessione di autorizzazione alla sottoscrizione di eventuale nuovo contratto integrativo aziendale, alla conoscenza del contenuto del testo che sarà eventualmente negoziato con le rappresentanze sindacali». Senza le prestazioni aggiuntive, è chiaro che il servizio ai cittadini andrebbe rimodulato.

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