giovedì,Maggio 16 2024

Mendicino, la rincorsa di Irma Bucarelli: «Pronta a fare il sindaco. E senza interferenze»

L'ex assessore apre la campagna elettorale: «Non rinnego niente degli ultimi 10 anni, ma c'è qualcosa che si poteva fare meglio. Palermo? Si è dimesso lui, nessuno lo ha sfiduciato»

Mendicino, la rincorsa di Irma Bucarelli: «Pronta a fare il sindaco. E senza interferenze»

La “casina rosa” di Mendicino come luogo iconico e propiziatorio in vista delle prossime elezioni primaverili. Irma Bucarelli non ha scelto una location casuale per dare il via alla sua campagna elettorale, ma ha aperto le porte di uno spazio che in passato portò bene a chi poi si accomodò sulla poltrona più ambita del municipio. «Sono pronta a fare il sindaco – dice senza tradire emozione nella voce -. e sono pronta a reggere il peso dell’aggravio delle responsabilità nella mia vita. Tuttavia ho lavorato dieci anni in modo attivo da amministratrice, assumendomi talvolta anche quelle non di mia competenza. E poi vuol sapere una cosa?».

Siamo qui apposta, prego…
«Un buon sindaco ha sempre una buona squadra ed io ce l’ho già in partenza».

Va forte, ma iniziamo dall’attualità. Lei, di estrazione di centrodestra, non ha mai fatto mistero di volersi candidare a primo cittadino. Teme che l’annuncio di Angelo Greco possa sottrarle preferenze nel suo bacino di voti?
«Assolutamente no, perché la mia candidatura non ha l’ambizione di pescare soltanto nel centrodestra. Sento di rappresentare, per il lavoro svolto, una parte della comunità mendicinese a prescindere dai partiti. Poi non dimentichiamoci che parliamo di una lista civica».

Ha scelto il nome della lista? Da chi ha già incassato il sostegno oltre a Forza Italia? Fuori qualche nome…
«Il nome definitivo della lista è ancora al vaglio, oggi ci rapportiamo alla cittadinanza sfruttando quello del gruppo consiliare “Orizzonti futuri”. Al mio fianco ci saranno di sicuro Rosella Giordano, Ignazio Giordano e Roberto Caputo. Ripartiamo insieme con la convergenza di idee che ci ha contraddistinto finora».

A proposito di orizzonti, potrebbero essere tre i candidati a sindaco per Mendicino. Lei, Greco e forse Reda per conto del Pd. Non sarebbero troppi per un comune di 9mila abitanti?
«Sì, sono troppi, Anche se la storia di Mendicino racconta alternanza e varietà di candidature. Di solito almeno a tre si è sempre arrivati, vediamo in Primavera che vento tirerà».

Facciamo un passo indietro. Irma Bucarelli, dia un voto secco all’amministrazione Palermo.
«Sette, perché io credo aver fatto molto per la squadra e per Mendicino. Ci sono state, tuttavia, troppe interferenze politiche».

Quali?
«Non vado oltre. Ma parte delle cose realizzate, avremmo potute farle meglio se ci fosse stata maggiore sinergia». 

Ci faccia degli esempi.
«Per gli eventi auspico in futuro un coinvolgimento maggiore di associazioni, forze attive e professionisti. Poi non posso non spendere una parola sui lavori pubblici: ci sarà tanto da fare, non vedo il bicchiere mezzo pieno».

C’è qualcosa su cui non era d’accordo e che ha dovuto lasciar passare in nome dell’alleanza elettorale?
«Più di una, ma non ritengo che siano aspetti politici. Parlo di decisioni proprie del campo degli amministratori. Tendenzialmente ho scelto sempre di far presenti le mie idee, ma la continuità amministrativa mese dopo mese si dà smusando gli angoli. Certe volte si deve mediare nonostante… le interferenze».

Di nuovo con queste interferenze, si spieghi citando un episodio.
«La revoca dell’assessore Ignazio Giordano rappresentò un contrasto politico che avrebbe potuto mettere subito un punto all’amministrazione. Fu uno scossone sul quale, per serietà e per correttezza verso gli elettori, passammo sopra».

È corretto dire che sia lei che Greco dareste continuità a all’amministrazione Palermo?
«Io non rinnego niente degli ultimi dieci anni. Sicuramente, però, ci sono tante cose che andrebbero riviste. Pertanto non sarebbe continuità piena, perché la darei solo alle cose che ritengo debbano averla. Io non porterò avanti le linee programmatiche di nessuno, sia chiaro a tutti». 

Palermo appoggerà Greco? 
«Forse…».

Senta, l’assenza sua e dei suoi colleghi assessori nell’ormai famoso consiglio che Palermo ha addotto come causa delle dimissioni irrevocabili, era un atto politico o cosa? 
«Non era un atto politico. L’assenza era motivata e giustificata da una settimana di confronto e dialogo con il sindaco. Le divergenze andavano avanti da mesi, non da cinque giorni. Erano tutte amministrative, utilizzate dai lui politicamente. Infatti, resta un dato eloquente e cristallizzato dal tempo».

Quale?
«Antonio Palermo è dimissionario, non è stato né sfiduciato e né “dimissionato”».

Angelo Greco dice, tra le altre cose, che bisognerebbe votare lui perché mendicinese doc e non lei che è rendese. Come replica?
«Non penso che sia una pregiudiziale. Il sindaco giusto è chi lavora per il territorio, anche se ha vissuto altrove la sua infanzia». 

Irma Bucarelli, la sua campagna elettorale entrerà presto nel vivo. Ci anticipi i punti salienti del suo programma.
«I dieci anni di amministrazione mi hanno fatto capire cosa è la res pubblica e dove sono annidati gli ostacoli più insidiosi. I punti cardine del mio programma saranno la scuola, lo sport, la salvaguardia del territorio, la fiscalità, la sanità locale e la partecipazione attiva dei cittadini. Non chiudiamo le porte a nessuno, vogliamo far salire a bordo tutti coloro intendano farlo. Basta che non abbiano interessi personali».

Una donna candidato è ormai un tabù sdoganato come la prima donna premier?
«Ho sempre lavorato in ambiente maschile e in questo contesto il confronto è di natura mentale. Ammetto che talvolta ho dovuto lavorare il doppio, ma non mi pesa. Ripeto: sono pronta a fare il sindaco».

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