giovedì,Maggio 16 2024

Reda: «Palermo ha governato con la destra e portato Mendicino sull’orlo del dissesto»

La segretaria del circolo Pd e consigliera di opposizione non fa sconti all'ex sindaco e a Bucarelli: «Facce della stessa medaglia»

Reda: «Palermo ha governato con la destra e portato Mendicino sull’orlo del dissesto»

«Sui social, sulla stampa online, l’acerrimo scontro tra Antonio Palermo, sindaco dimissionario, e l’assessore Irma Bucarelli sta rendendo infuocato il clima nella nostra ridente Mendicino. Entrambi si reputano vittima e carnefice in questa assurda e poco edificante vicenda politica. Ognuno di loro si dà meriti, si attribuisce grande senso di responsabilità nei confronti della nostra collettività, spirito di servizio, dedizione. In quanto Segreteria del Circolo PD di Mendicino e consigliere comunale di minoranza, voglio esprimere la mia lettura sugli avvenimenti degli ultimi 20 giorni. Trovo superfluo raccontare i fatti che hanno causato e preceduto le dimissioni del sindaco Palermo, già ampiamente illustrati dai due protagonisti». E’ l’incipit di una nota diramata da Francesca Reda, esponente dei democrat che, nonostante della stessa parrocchia del sindaco, non hai mai smesso di fare ferrea opposizione in consiglio.  

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«Essendosi creati due/tre gruppi di potere nella maggioranza, che avrebbero dovuto ognuno indicare il proprio candidato a sindaco/a, per le comunali del 2024, i rapporti già tesi, solo apparentemente idilliaci, si sono irrimediabilmente incrinati – spiega francesca Reda -. La frattura è diventata insanabile. Le ambizioni personali, il voler rimanere abbarbicati ad ogni costo alle rispettive poltrone comunali, il voler gestire potere e creare una fitta rete clientelare, hanno fatto da collante a questa variegata maggioranza, a trazione soprattutto di destra (Fratelli d’Italia/Forza Italia). Irma Bucarelli ambisce alla carica di sindaco, come del resto anche Angelo Greco, e Palermo vuole indicare colui/lei, che dovrà succedergli». 

Francesca Reda dà quindi il suo punto di vista sull’avvicinamento di Palermo al Partito Democratico. «In prossimitàdel Congresso Nazionale del Pd – evidenzia – insieme alla presidente del Consiglio Nathalie Crea e all’assessore Margherita Ricci si tessera con i democrat, creando ambiguità e poca chiarezza nel circolo, la cui segretaria da ben 9 anni in Consiglio comunale porta avanti un’opposizione intransigente e molto severa, mettendo in evidenza la loro inaffidabilità politica e amministrativa. In seguito a due segnalazioni, inviate dalla consigliera Reda, alla Corte dei Conti, il sindaco Palermo e i suoi assessori sono stati condannati per danno erariale».

«Nell’assemblea di circolo, tenutasi dopo le primarie – racconta Reda – è stato votato favorevolmente dalla maggioranza dei presenti, un documento, precedentemente inviato alla Federazione Provinciale, alla Federazione Regionale, al Nazionale, per chiarire le ambiguità e le discrasie determinatesi tra gli iscritti in seguito al tesseramento del Sindaco, a cui è stato chiesto di dimettersi dalla sua carica istituzionale o quantomeno la revoca delle deleghe agli assessori, che militano nel centrodestra. Il Sindaco, con gli altri tesserati a lui vicino, come risposta all’attacco frontale, decide di abbandonare l’assemblea e nei giorni successivi si fa promotore dell’ennesima corrente nel Partito Democratico, Sfida Riformista».

Il fronte dell’analisi politica si sposta quindi di nuovo in Comune. «Le lotte intestine, che da sempre hanno dilaniato la maggioranza Palermo, dal 2014 ad oggi, il voler affermare ognuno il proprio potere a discapito dell’altro hanno portato alle dimissioni del sindaco, a questa patetica pantomima, che li vede contrapporsi gli uni agli altri. Palermo, Bucarelli, Greco e tutti gli altri assessori e consiglieri di maggioranza ci consegnano un Comune sull’orlo del dissesto finanziario (8.000.000 circa di residui passivi), una costante e consolidata anticipazione di cassa di oltre 1.000.000, l’esternalizzazione dei tributi (coattivo e ordinario), dopo uno strumentale depotenziamento del relativo ufficio,  una percentuale di riscossione bassissima, a fronte del costo per l’Ente dell’azienda Andreani eccessivamente alto, una pessima gestione del personale, di cui in molti casi ne è stata compromessa la dignità e la competenza, di conseguenza una macchina burocratica non sempre operativa e puntuale, servizi poco efficienti, un territorio nel degrado, tranne che nei quartieri, nelle zone che hanno più visibilità, un centro storico nell’abbandono e spopolato, la qualità della viabilità in molte realtà pessima, il degrado di Monte Cocuzzo…»

«Il sindaco Palermo prima di confermare le sue dimissioni – svela Francesca Reda- ha dialogato con il gruppo Orizzonti Futuri, con Irma Bucarelli, che solo dopo sei anni si è resa conto che l’esternalizzazione dei tributi, dapprima da tutti loro approvata, non ha portato i benefici previsti e dovuti alle casse comunali, trovando la valida motivazione per contrapporsi al proprio Sindaco e all’assessore al bilancio. Dopo l’esito negativo delle trattative con parte della sua maggioranza, Palermo ha cercato il supporto dei consiglieri di minoranza Reda e Gervasi, da sempre militanti nel PD, la Segreteria del Circolo e un componente del direttivo, imponendo, però, la presenza del vicesindaco Angelo Greco, artefice del disastro economico/ finanziario del Comune di Mendicino e militante in Fratelli d’Italia».

Secondo la segretaria di circolo democrat qualcosa che non poteva passare. «Il Partito Democratico di Mendicino non può, non vuole supportare una compagine politica e amministrativa, in cui operino e abbiano ruoli decisionali militanti in forze politiche di destra, i cui valori, i cui ideali sono divergenti e incompatibili con la fede politica, che anima tutti coloro che sono convintamente di Sinistra. Non può governare con coloro che non hanno mai cercato il dialogo, il confronto con le forze politiche di centrosinistra in Consiglio Comunale. Il commissariamento non sarà una prova facile da affrontare per la collettività, è una sconfitta della politica, della buona politica, che purtroppo Mendicino non ha avuto la fortuna di vivere in questi lunghi nove anni.Il bene comune – conclude Francesca Reda – poco importa ai nostri recenti amministratori, hanno perseguito e continueranno a perseguire esclusivamente i loro interessi personali».

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