mercoledì,Maggio 15 2024

“Reset”, il processo abbreviato e la scadenza dei termini di custodia cautelare

Il giudice Giacchetti ha fatto intendere che non concederà ulteriori udienze agli avvocati per le arringhe: ecco perché

“Reset”, il processo abbreviato e la scadenza dei termini di custodia cautelare

C’è una data ben precisa da tenere in considerazione nel processo abbreviato di “Reset”. Ed è quella del 24 giugno 2024. Parliamo dell’udienza nella quale dovranno esaurirsi le discussioni dei difensori. Oltre non si può andare. Lo ha ribadito di recente il presidente Fabiana Giacchetti in una delle ultime volte che ha avuto la possibilità di ascoltare le arringhe difensive, confrontandosi dialetticamente con gli avvocati sul calendario stilato in precedenza.

«Il Giudice, rilevato che vi è stata la predisposizione di un calendario molto ampio di udienze rispetto alle quali vi è stata una calendarizzazione comunicata con netto anticipo, mesi addietro, l’inizio della discussione delle difese evidenzia che non vi è stata la individuazione di un criterio unico all’interno del calendario, di fatti sono indicati in alcuni casi posizioni per le quali vi è prenotazione per entrambi i difensori e posizioni per le quali vi è una duplicazione delle discussioni in ragione della diversità dei difensori» ha dichiarato la togata.

«Il Giudice evidenzia come i tempi di udienza non possano essere posticipati oltre il 24 giugno, stante la scadenza dei termini di fase, l’individuazione di un calendario di udienza che sia compatibile con i turni e con le udienze ordinarie della scrivente non permetterà la calendarizzazione di ulteriori udienze, il che renderà inevitabile la autoregolamentazione da parte delle Difese dei tempi di discussione, che verranno individuati in ragione del numero delle prenotazioni per ciascuna udienza così come oggetto di vaglio specifico e attento da parte dei difensori che hanno consegnato in data 21 dicembre 2023 il calendario al Giudice dopo una lunga discussione e interlocuzione nel massimo rispetto dei diritti di difesa» ha concluso.

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