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“Strusciatappine” tra libri, studio e teatro. Ma con l’isolamento diurno è cambiato tutto

Antonio Abruzzese nel novembre scorso è stato condannato all'ergastolo per la strage di via Popilia. I detenuti del carcere di Torino di recente hanno spezzato una lancia a sua favore

“Strusciatappine” tra libri, studio e teatro. Ma con l’isolamento diurno è cambiato tutto

Sebbene il suo destino sia stato segnato dalla condanna all’ergastolo per la strage di via Popilia, il detenuto Antonio Abruzzese, alias “Strusciatappine”, ha deciso di sfruttare il tempo a disposizione immergendosi nella lettura e nello studio. Perché il carcere, come recita la Costituzione, deve rieducare. Nell’ultimo periodo il presunto esponente del clan degli “zingari” di Cosenza, a dir la verità ancor prima della sentenza della Cassazione sul duplice omicidio Chiodo-Tucci, si è dedicato in particolare al teatro. Ciò emerge dal carteggio dell’istituto penitenziario “Lorusso e Cotugno” di Torino, dove “Strusciatappine” è recluso.

Di lui si è parlato di recente nel processo ordinario di “Reset“, nella misura in cui la Guardia di Finanza, nel 2018, indagava sui presunti rapporti con un altro appartenente alla ‘ndrangheta cosentina Michele Di Puppo. Lui, però, in carcere fa parlare molto di sé. In positivo.

Isolamento diurno per Antonio Abruzzese

Con la condanna definitiva al “fine pena mai“, Antonio Abruzzese si è visto recapitare anche un’altra spada di Damocle: l’isolamento diurno per la durata di 18 mesi. Ovvero nessun contatto con gli altri detenuti della casa circondariale di Torino. Proprio su questo punto i reclusi della terza sezione, blocco “A”, regime “Alta Sicurezza”, hanno scritto una missiva per esternare un pensiero su “Strusciatappine“. Ma prima di arrivare a ciò, è necessario fare un passo indietro.

L’associazione “Teatro e Società” il 10 novembre 2023 attestava che Antonio Abruzzese «ha seguito con attenzione e profitto il corso di formazione sui mestieri del Teatro 2023. Partecipa con puntualità alle lezioni che vengono svolte per diverse ore settimanali. Tra queste recitazione e improvvisazione, ideazione e drammaturgia, training ed esercizi sulle modalità espressive della commedia dell’Arte. Spicca per interesse – si legge nel documento – e capacità soprattutto nelle materie di recitazione. Oltre alla partecipazione alle lezioni, interviene sempre durante le stesse, ponendo domande utili per l’allestimento dello spettacolo che si è tenuto nelle serate 24 e 25 ottobre 2023».

Sempre nel periodo ottobre-dicembre 2023, l’associazione “La Brezza” ha attestato la partecipazione di Antonio Abruzzese al progetto “Immagine“, svoltosi sempre presso la casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino.

La lettera per Antonio Abruzzese “Strusciatappine”

I detenuti di Torino, appresa la notizia dell’isolamento diurno, hanno argomentato il loro rammarico dopo aver appreso dell’aggravamento della pena per Antonio Abruzzese. «Ci sentiamo in dovere – italiani, nigeriani ed albanesi che seguono gli studi a vari titoli (corso di operatore socio sanitario ma anche universitari) di spezzare una lancia a favore di Antonio Abruzzese» che si legge nel documento «è sempre stato una persona estremamente disponibile, sensibile, umano e soprattutto educato sia nei confronti dei co-detenuti e degli agenti penitenziari. Da quando lo conosciamo il suo svago sono i libri, studio e lettura, ogni giorno dopo le ore dedicate al Diploma, trascorre il pomeriggio con tutti i detenuti italiani e nigeriani ad approfondire gli studi e la lingua italiana, un’iniziatica mai eseguita prima».

I reclusi sostengono anche che Antonio Abruzzese «non ha mai avuto un litigio con i compagni, né con gli agenti penitenziari, mai avuto i rapporti disciplinari. Lui rinuncia spesso all’ora di socialità e aria, e dedica all’approfondimento degli studi universitari essendo propenso a seguire la Facoltà di scienze Politiche, essendo già preparato a cinque esami, cioè quelli già eseguiti dagli studenti universitari di sezione, seguendo tutte le lezioni con i docenti universitari».

«Per questo – concludono i detenuti – ci siamo sentiti tutti in dovere di trasmettervi quali sono i nostri pensieri nei confronti di Antonio Abruzzese e speriamo che questo possa essere di un minimo aiuto nei confronti dello stesso». L’avvocato Mariarosa Bugliari segue la vicenda nella speranza di sensibilizzare l’autorità competente al fine di permettere al suo assistito di continuare a seguire tutte le cose a cui si era appassionato.

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