mercoledì,Maggio 29 2024

Cosenza, lunghe code e insofferenza per i codici di esenzione per il ticket

Gli assessori De Cicco e Sconosciuto: «Operatori insufficienti. Serve una riforma sanitaria che riparta dal malato in termini di sicurezza, a misura d'uomo e che supporti il malato e la sua famiglia».

Cosenza, lunghe code e insofferenza per i codici di esenzione per il ticket

Qualche spintone, ma non si è andati oltre gli improperi. La tensione, tuttavia, si è innescata a causa della lentezza nel consegnare i codici per il rinnovo dell’esenzione per il ticket. Decisamente esiguo il personale, tante le persone in fila che ad un certo punto hanno perso la pazienza. I fatti si sono verificati presso l’Asp di via Fiume, a due passi dall’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, sia a via XXIV Maggio dove l’Asp ha una seconda sede.

Della cosa, sollecitati dai cittadini, si sono interessati gli assessori Francesco De Cicco e Pasquale Sconosciuto. «Questi codici per l’esenzione dei ticket – dicono i due esponenti di giunta – permettono alle persone di poter poi ritirare i farmaci urgenti, alcuni anche salvavita. Il problema cronico è rappresentato dal numero insufficiente di operatori allo sportello e di un servizio telematico lento».

«La tecnologia, però, non tiene conto delle condizioni di salute delle persone anziane, costrette a “trascorrere” ore sotto il sole per stare in coda, a volte, tornando a casa a mani vuote – aggiungono -. Non mancano, giustamente, momenti di tensione altissima, laddove essere bisognosi di cure, rappresenta, per il nostro sistema sanitario regionale, una condizione penalizzante che non dà diritto alcuno, se non il silenzio delle istituzioni preposte.

«La vita è una questione morale che non conosce distinzioni, a fronte di un diritto alla salute costituzionalmente garantito solo sulla carta, che viene sacrificato sull’altare di una scellerata politica regionale. Abbiamo urgente bisogno – concludono De Cicco e Sconosciuto – di una riforma sanitaria che riparta dal malato in termini di sicurezza, a misura d’uomo e che supporti il malato e la sua famiglia».

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