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AMMINISTRATIVE 2016 | Occhiuto: «Il futuro di Cosenza è più forte dei veleni»

Dodici domande al candidato a sindaco Mario Occhiuto che confida nella sua rielezione per continuare il programma di rilancio della città dei bruzi iniziato nel 2011. L’architetto sui problemi della sanità cosentina, e in particolare sulla situazione relativa al pronto soccorso dice: «Non è accettabile che sia i pazienti che gli addetti sanitari rischino costantemente

AMMINISTRATIVE 2016 | Occhiuto: «Il futuro di Cosenza è più forte dei veleni»

Dodici domande al candidato a sindaco Mario Occhiuto che confida nella sua rielezione per continuare il programma di rilancio della città dei bruzi iniziato nel 2011. L’architetto sui problemi della sanità cosentina, e in particolare sulla situazione relativa al pronto soccorso dice: «Non è accettabile che sia i pazienti che gli addetti sanitari rischino costantemente in situazioni già di per sé delicate».

È stata una campagna elettorale lunga e ricca di veleni. A due giorni dal voto pensa di aver fatto il massimo per convincere i cosentini a votare per Lei?

«Da quattro mesi incontro i cittadini confrontandomi con loro nei quartieri, nelle piazze, nelle strade per presentare i punti del mio programma. È stato certamente un periodo faticoso ma anche ricco di emozioni, di scambi sinceri e momenti in cui la gente mi ha trasmesso un calore che mi accompagnerà sempre. Le reazioni di sdegno delle persone alla pseudo-politica fatta di denigrazioni che alcuni competitor, mancando di contenuti, hanno messo in campo contro di me, mi hanno fatto capire che il mio impegno per il bene di Cosenza è stato recepito ed è più forte dei veleni».

Passiamo alla Sanità: con lei cosa cambierebbe?

«Com’è noto, si tratta di un settore di competenza regionale, ma un Sindaco può e deve tenere alta l’attenzione a tutela della salute dei cittadini. Il mio progetto del nuovo ospedale dell’Annunziata, da costruire sull’esistente con un’estensione a sud che arriva al Mariano Santo, ha lo scopo di non svuotare il centro cittadino di funzioni che sono vitali per ogni città, e di non allontanare quindi queste funzioni dalla parte vecchia di Cosenza. I reparti saranno moderni e circondati da verde con il beneficio di ogni comfort per i pazienti».

Il Pronto soccorso è al collasso e i medici di base sono in rivolta. Cosa deve fare un sindaco per garantire che i cittadini siano curati nel modo giusto?

«Durante il mio mandato a sindaco, è cosa nota, ho emesso un’ordinanza contingibile e urgente senza precedenti in Italia. Ho raccolto i continui drammatici appelli del personale del pronto soccorso, recandomi personalmente nel reparto di emergenza, e firmando appunto un atto perché l’Azienda ospedaliera fosse obbligata a procedere all’assunzione straordinaria di sette medici per fronteggiare la carenza dei medici. Non è accettabile che sia i pazienti che gli addetti sanitari rischino costantemente in situazioni già di per sé delicate. Così come non è accettabile che la politica stia a guardare con spirito di inerzia».

Legalità e trasparenza sono due principi a cui  qualsiasi cittadino che si candida a guidare un Ente dovrebbe far riferimento. E’ davvero necessario firmare un patto per mettersi al riparo da eventuali azioni illegali?

«La legalità non si annuncia, non si firma con un patto dal notaio, non si sbandiera a mo’ di intento propositivo come quando si comincia una dieta. La legalità si pratica e dovrebbe essere scontato che un amministratore la osservi senza necessità di firmare un patto. Legalità è inoltre realizzare ciò che si dice di voler fare, migliorando concretamente la città. Noi abbiamo ad esempio riorganizzato il sistema delle Cooperative sociali da cui abbiamo eliminato situazioni poco chiare che si protraevano attraverso il metodo del frazionamento.

Occhiuto_De Cicco_okStadio “San Vito-Marulla”, reputa necessario un ammodernamento o un nuovo impianto?

«Entrambe le cose, intendo ridimensionare lo stadio esistente grazie a un progetto che farà di questo impianto sportivo una delle più belle opere attrattive di tutta la città, riqualificando nel contempo il quartiere tra via degli Stadi e viale Magna Grecia. Progettato come un grande disco luminoso che emerge e si stacca dal terreno, il nuovo stadio San Vito-Gigi Marulla sarà capace di ospitare circa 20mila persone. Sarà incastonato su una grande piazza a due livelli contenente un grande auditorium, con percorsi accessibili per le persone con disabilità e zone dedicate in ogni area. Nel primo anello, sotto le tribune, ci sarà un’area dedicata al merchandising e alla vendita di prodotti artigianali ed enogastronomici locali. Previsti salotti vip e sala stampa attrezzata. All’interno anche un Museo dedicato alla storia del Cosenza, dove saranno esposti i trofei, le maglie rossoblù dei calciatori più importanti, foto storiche».

Rende e Cosenza: area urbana sì o no?

«L’area urbana di fatto esiste nella visione quotidiana dei cittadini sul territorio. E non v’è dubbio che sul piano amministrativo parta dai servizi e dalla loro efficienza. Mi sono molto battuto per realizzare ad esempio la tratta della circolare veloce Cosenza-Rende-Unical perché i mezzi di trasporto sono la primissima espressione di democrazia. Tutti devono avere la libertà di movimento, ma quel progetto infastidiva le lobby delle aziende di trasporto privato che da 40 anni grazie agli affidamenti della Regione servono il territorio senza fare gare pubbliche. Così siamo stati bloccati sul nascere, nonostante gli studenti dell’Università della Calabria ci abbiano appoggiato rivendicando il progetto della circolare veloce come un loro diritto.

Piazza Bilotti dovrà essere completata e già si paventano nuovi lavori nella zona. Non ritiene che si corra il rischio di penalizzare di nuovo le attività commerciali?

«Se lo scorso 6 febbraio non fossimo stati sfiduciati con un atto che i cittadini hanno recepito come violento e arrogante, probabilmente saremmo riusciti a completare piazza Bilotti entro la fine del mandato e oggi questo luogo sarebbe già usufruibile. Per quanto ci riguarda i lavori saranno accelerati e portati a compimento in tempi brevi. Le attività commerciali dell’area ne riceveranno grande beneficio e già si può constatare quanto sia più bello e attraente il tratto che lega la piazza all’inizio di corso Mazzini».

Cosa farà la sua Giunta per la cultura, lo spettacolo e i giovani?

«Proseguirà nell’incisiva azione di rilancio culturale avviata negli anni scorsi. Continueremo ad implementare le politiche per il turismo rendendo la città ancora più attrattiva con iniziative e progetti ad hoc, sull’asse dei Musei, dei Bocs-art, dei teatri, del Castello svevo. Per quanto riguarda i giovani, istituiremo una “FilmCommission” e una “MusiCommission Cosenza”, proprio perché siamo consapevoli che i talenti artistici presenti sul nostro territorio debbano avere qui delle occasioni di crescita e delle opportunità». occhiuto saluta

Gli abitanti del centro storico e dei quartieri popolari chiedono che il Comune trovi le soluzioni ai loro problemi. Indichi una cosa che farà appena insediatosi per rispondere a queste esigenze.

«Nei prossimi cinque anni sono previsti programmi per la rigenerazione dei quartieri e la riabilitazione urbana delle periferie, con nuovi progetti già redatti e interventi destinati a restituire dignità, attrattività e senso di appartenenza alla cittadinanza. Per quanto riguarda il centro storico, ne affiderò la delega a Vittorio Sgarbi, il quale sarà prezioso anche per divulgare tutte le opere di rilancio che realizzeremo in questa direzione».

Se non fosse candidato a sindaco, chi voterebbe?

«Un candidato capace, competente, che ama la città e che ha un’idea precisa riguardo al suo sviluppo».

Se dovesse andare al ballottaggio, con quale candidato a sindaco intenderebbe aprire un dialogo?

«Con chi mi manifesterà di non voler ricorrere a patti d’interesse ma a un percorso comune e a una maggiore condivisione con il mio programma di governo».

Qualsiasi sia il risultato, quella odierna sarà la sua ultima campagna elettorale quale candidato a sindaco di una coalizione?

«Guardo solo al presente. Alle potenzialità di Cosenza e alla fiducia dei cosentini».

(a. a.)

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