domenica,Maggio 19 2024

Tragedia Raganello, Tocci “accusa” la protezione civile e il ministro Costa

In un’intervista pubblicata questa mattina da Repubblica, il sindaco di Civita, Alessandro Tocci attacca la protezione civile (e il ministro Sergio Costa), che nei giorni scorsi aveva spiegato come i comuni non avessero preso in considerazione l’allerta meteo gialla inviata il giorno prima, tramite Pec e messaggio di testo.  Il sindaco Tocci non ci sta

Tragedia Raganello, Tocci “accusa” la protezione civile e il ministro Costa

In un’intervista pubblicata questa mattina da Repubblica, il sindaco di Civita, Alessandro Tocci attacca la protezione civile (e il ministro Sergio Costa), che nei giorni scorsi aveva spiegato come i comuni non avessero preso in considerazione l’allerta meteo gialla inviata il giorno prima, tramite Pec e messaggio di testo. 

Il sindaco Tocci non ci sta e ribatte colpo su colpo a chi lo considera responsabile di quanto accaduto lunedì scorso nelle gole del Raganello. «Sono una brava persona, questa tragedia mi ha straziato, mi sento umanamente responsabile di non aver mai pensato che potesse accadere. Mi hanno messo in crocia, mi sento colpevolizzato da tutti: se non avessi un po’ di tranquillità mentale dubiterei di me stesso. Mi stanno linciando con accuse assurde, come non aver applicato la delibera Gole Sicure».

Poi il sindaco di Civita, Alessandro Tocci rievoca l’ordinanza del 1997: «L’unica delibera approvata e vigente è l’ordinanza dell’allora sindaco di Civita, varata nel 1997. Invece vi siete tutti concentrati su Gole Sicure, che io stesso ho fortemente voluto ma non era ancora operativa: la giunta doveva varare l’ordinanza esecutiva, e la stavamo concordando con gli altri comuni coinvolti e con l’ente Parco. Nessuno percepiva un rischio di una piena dirompente nel mese di agosto, quando il torrente è in bassa. Ma una delibera operativa c’era già, e chi avrebbe dovuto farla rispettare è proprio chi ci accusa di negligenza e sciatteria».

Il sindaco di Civita, rispondendo alla domanda del cronista di Repubblica, spiega con chi ce l’ha: «Il ministro Costa? E’ venuto qui a Civita a dire che ha chiesto al prefetto (Paola Galeone, ndr) di raccogliere entro due giorni tutti i documenti esistenti, attesi o disattesi: se avessero aperto i cassetti avrebbero trovato la delibera del 1997. Era stata notificata sia al prefetto che al comando Forestale di Civita, cioè i carabinieri forestali che dipendono dal ministro, che oltretutto è un loro ex generale».

Tocci, inoltre, punta il dito contro il sistema di emergenza e “accusa” la protezione civile: «Non può scaricarsi la coscienza con un’allerta meteo al giorno. Ne riceviamo quasi trenta al mese. Arrivano quando piove e quando c’è il sole e quando non c’è una bava. E poi, l’onda di piena ha ucciso anche chi era a valle del Ponte del Diavolo, dove la gente va da sempre a rinfrescarsi con i piedi in acqua. Come facevamo a sapere che lunedì, mentre c’era un bel sole e il solito allarme giallo della protezione civile, dall’altra parte del monte arrivava una bomba d’acqua mai vista? Perché non ci hanno avvertito».

Secondo il sindaco di Civita, non sarebbe bastata neanche una telefonata «perché nelle gole la linea non prende, e non dando autorizzazioni preventive non sappiamo chi si torvi nella forra. Non esistono leggi che regolino le società che organizzano gite» come “Raganello tour” che metteva a disposizione le guide esperte, vedi Antonio De Rasis, per accompagnare gli escursionisti nelle gole del Raganello.

«Bisognerebbe creare un sistema tecnologico con allarmi automatici ogni cento metri coordinati da un ente che va individuato. Ma davvero può occuparsene il comune di Civita? E con quali soldi?». 

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