mercoledì,Maggio 29 2024

Show del Cosenza, un gol di D’Orazio piega il Venezia (0-1)

Il Cosenza sbanca Venezia, regalando i tre punti ai tifosi rossoblù. Una prestazione perfetta nel primo tempo e di carattere nella ripresa. La vittoria porta la firma di D’Orazio che si rifà dopo l’errore di domenica scorsa contro il Benevento. Ora la Salernitana, una delle partite più sentite dalla tifoseria. Le scelte di Piero Braglia

Show del Cosenza, un gol di D’Orazio piega il Venezia (0-1)

Il Cosenza sbanca Venezia, regalando i tre punti ai tifosi rossoblù.

Una prestazione perfetta nel primo tempo e di carattere nella ripresa. La vittoria porta la firma di D’Orazio che si rifà dopo l’errore di domenica scorsa contro il Benevento. Ora la Salernitana, una delle partite più sentite dalla tifoseria.

Le scelte di Piero Braglia dal primo minuto

Il tecnico di Grosseto dà continuità alla formazione rossoblù che ha impattato zero a zero contro il Benevento, confermando quasi tutti gli undici giocatori di domenica scorsa, ad eccezione di Garritano e Maniero al posto di Mungo e Baclet, lasciato a casa per scelta tecnica.

Segue la strada del 3-5-2 l’allenatore dei Lupi dopo la buona prestazione offerta contro i Sanniti, nel corso della quale è mancato solo il gol.

Anche se il Venezia nelle prime battute del match ha avuto più possesso palla, trovando gli uomini offensivi negli spazi, sfruttati bene da Citro, Di Mariano e Falzerano. 

Il Cosenza, però, ha cercato di alzare il ritmo delle giocate con Palmiero in cabina di regia, pronto a giocare in verticale per innescare Tutino e Maniero, desideroso di riscattarsi dopo le ultime prestazioni opache, ad iniziare dal derby contro il Crotone. 

Le principali azioni del primo tempo

E’ la formazione dell’ex “Uomo Ragno” ad andare vicino al gol al 2’ con Citro: l’attaccante ex Trapani e Frosinone salta Perina e da posizione defilata prende in pieno il palo. 

Il Cosenza sta bene in campo, prova a salire con gli esterni, sviluppando una manovra che secondo Braglia deve essere sempre fluida e imprevedibile. Pochi punti di riferimento e tanto movimento per Tutino, Garritano e Bruccini, i tre uomini chiamati a riempire l’area di rigore dei lagunari. 

Quando il Cosenza mette in mostra le sue qualità, crea pericoli e costringe il Venezia a coprirsi. Come nell’occasione non sfruttata a dovere da Bruccini al 13’: il centrocampista arriva lungo sul cross da sinistra e spreca una grossa palla gol per portare avanti i suoi.

Ancora un’azione dei rossoblù al 24’: Bentivoglio perde palla a centrocampo, viene aggredito da Tutino che duetta con Maniero, dalle retrovie arriva D’Orazio, il quale dal limite dell’area lascia partire un tiro di sinistro che non impensierisce Vicario.

Sembra che ci sia solo una squadra in campo al “Penzo”, almeno per quanto riguarda la prima frazione di gioco. Il Cosenza pressa, lotta e riparte centralmente con gli inserimenti dei centrocampisti. E’ uno di questi è Garritano che al 28’ si incunea in area ma perde il tempo per calciare in porta e si allunga la sfera sulla linea di fondo.

La conferma che il Cosenza riesca a dominare il Venezia nei primi 45’, arriva quando la formazione di Zenga perde l’ennesimo pallone a centrocampo, recuperato da Tutino che va al tiro, sfiorando il palo. Ma il legno lo centra Bruccini al 33’: una botta secca da 25 metri che mette i brividi al Venezia. I Lupi attaccano, ma non concretizzano. Un leitmotiv che si ripete ormai da tre mesi. 

Bravo a creare superiorità numerica, meno nella conclusione Tutino al 43’, quando chiede l’uno due a Garritano, che gli restituisce la palla, ma il giocatore di proprietà del Napoli prova un colpo a girare che termina a lato.

Poi due pali in meno di tre secondi: Maniero è sfortunato nella prima conclusione di testa e sulla ribattuta il suo destro si stampa nuovamente sul legno della porta di Vicario, confermando il dominio rossoblù nel primo tempo.

Nel finale il gol che cambia il risultato tra Venezia e Cosenza

Nel secondo tempo, il Cosenza ci mette un po’ a carburare anche per merito del Venezia che gioca più compatto a centrocampo. Ma i Lupi non perdono la voglia di vincere, provando ad affondare il colpo con diverse trame di gioco: da calcio piazzato, dalle fasce e centralmente. Ed è sempre Garritano a creare superiorità in mezzo, servendo Tutino che da sinistra tenta un gol alla Del Piero, spedendo la sfera in laguna. La mossa di Zenga è conservativa. Toglie Segre, un centrocampista, per un terzino fluidificante, come Garofalo. L’idea è quella di allargare la manovra e giocare in modo speculare col Cosenza. Cambia anche un altro interprete offensivo Zenga, vale a dire Citro sostituito da Vrioni. 

Anche Braglia modifica il fronte offensivo, togliendo Tutino per Baez, decisivo nella parziale rimonta contro il Lecce e nella trasferta di Carpi. Poi è la volta di Mungo che prende il posto di Garritano. Infine, Di Piazza per Maniero.

Rispetto ai primi 45’, il Cosenza non macina gioco in modo veloce e il Venezia ha tutto il tempo per posizionarsi e fare scudo davanti al portiere di casa. Così non si vedono più le giocate in velocità, ma una manovra che stenta a decollare. Allora l’ingresso di Di Piazza è la mossa per allungare la difesa veneziana. 

Col coltello tra i denti fino all’ultimo secondo

A dieci minuti dal termine, il risultato cambia: Baez vola in contropiede, D’Orazio segue l’azione, riceve palla e col sinistro trafigge Vicario: è il gol del vantaggio silano. Minuto 35’ della ripresa. E sessanta secondi dopo il Venezia si fa vivo dalle parti di Perina con un violento tiro di Falzerano. Ma Zenga le tenta tutte e inserisce anche Litteri per Zampano.

Gli ultimi istanti di gara sono un assedio del Venezia alla porta del Cosenza. La formazione di casa cerca di produrre tanto, di più di quanto non avesse fatto per ottanta minuti, nel corso dei quali il Cosenza meritava di segnare almeno tre gol. 

Braglia alza la voce, guida i suoi in ogni azione e chiede attenzione in fase difensiva. Dalla panchina dà indicazioni anche il suo vice Occhiuzzi, quando mancano meno di cinque minuti al termine della gara. 

E’ il momento di badare al sodo e di stringere i denti, abbassando i quinti di centrocampo nel tentativo di chiudere tutti i varchi al Venezia. Ma Braglia pensa anche al contropiede e incita i suoi a giocare sulle seconde palle. La difesa, però, si posiziona bene, nel gioco aereo offre ampie garanzie con Idda e Dermaku, i quali svettano in alto quando i padroni di casa cercano i lanci lunghi. Anche se al 91’ il Venezia ha la possibilità di pareggiar con una punizione di Garofalo che Perina respinge a lato. 

I quattro minuti di recupero assegnati dall’arbitro Dionisi sembrano un’eternità, ma alla fine il Cosenza può esplodere e festeggiare un grande Natale, in attesa di un match, quello contro la Salernitana, sentito dalla tifoseria rossoblù quasi come un derby contro il Catanzaro. (Antonio Alizzi)

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