Corigliano Rossano, Graziano depone le armi ma non scorda i veleni
Il candidato battuto al ballottaggio ringrazia i suoi elettori e promette un’opposizione «vigile e attenta» Sono parole concilianti, ma con una punta di amaro nel finale, quelle che Giuseppe Graziano affida a un post su Facebook per ringraziare i suoi elettori e deporre ufficialmente le armi augurando buon lavoro al sindaco Flavio Stasi. «Accetto con
Il candidato battuto al ballottaggio ringrazia i suoi elettori e promette un’opposizione «vigile e attenta»
Sono parole concilianti, ma con una punta di amaro nel finale, quelle che Giuseppe Graziano affida a un post su Facebook per ringraziare i suoi elettori e deporre ufficialmente le armi augurando buon lavoro al sindaco Flavio Stasi.
«Accetto con grande rispetto l’esito delle urne che a seguito del ballottaggio hanno permesso di dare a Flavio Stasi e alla sua maggioranza l’onore e l’onere di guidare Corigliano-Rossano e a noi il delicato compito di rimanere vigili e attenti, dall’opposizione, al democratico andamento del governo della cosa pubblica», scrive.
«Ringrazio, di cuore, tutti gli elettori che hanno riposto con convinzione la loro fiducia nella mia persona, da candidato sindaco, e nella nostra proposta programmatica volta a rendere efficiente, moderna ed europea la nostra città ed il suo territorio».
E ancora: «A Flavio Stasi gli auguri di buon lavoro affinché da oggi la protesta lasci spazio alla proposta per un Comune che finalmente ha tutte le carte in regola per rivendicare autonomia, diritti e servizi. Corigliano-Rossano è un sogno che ho contribuito a realizzare con l’impegno civico e politico e con il sostegno di tutti i cittadini».
I temi da cui ripartire
Snocciola temi, Graziano, quelli a cui forse avrebbe dovuto dedicare più spazio mentre giocava la sua partita, invece di distrarre e distrarsi nella denuncia di fantomatici complotti. «L’auspicio è che il primo cittadino già da oggi inizi a lavorare per aggredire e risolvere le tante emergenze che affliggono il vasto territorio comunale. Che metta mano allo stato di degrado in cui versano tutte le contrade, da Apollinara a Pantano Martucci passando per le aree dell’entroterra; che si occupi con celerità delle grandi problematiche interne come la sicurezza delle strade, la carenza idrica e il sistema di depurazione; che sia subito autorevole nei tavoli interistituzionali per rivendicare la leadership di Corigliano-Rossano nell’affrontare e risolvere le questioni aperte della sanità, della mobilità e della giustizia».
«La legge regionale Graziano – prosegue – che ha permesso il concretizzarsi del progetto di fusione di Corigliano e Rossano garantisce nuove ed importanti opportunità per lo sviluppo della nostra terra e per il futuro dei nostri giovani. A partire dallo sforamento del famigerato patto di stabilità, che consentirà al nostro comune di poter avere una programmazione economica più flessibile, per finire ad alcuni importanti bonus sui trasferimenti erariali che dovranno essere investiti proprio per tamponare le emergenze e rimettere in pari, sia sul piano sociale che urbanistico, il tessuto cittadino».
Ma la guerra del fango continua…
«Io ci sarò – dichiara ancora – e metterò a disposizione del Consiglio comunale e della cittadinanza gli anni di esperienza acquisiti alla guida della pubblica amministrazione e a servizio dello Stato attraverso un’opposizione determinata e costruttiva che mi vedrà impegnato insieme ai consiglieri eletti della mia coalizione, nell’interesse esclusivo dei cittadini di Corigliano-Rossano».
E infine la nota amara: «Dispiace, però, che all’esito di una elezione plebiscitaria e incontrovertibile si è continuato a spalmare odio, veleno e fango sugli avversari politici. Credo che questo modo basso, sibillino e scorretto di fare politica abbia condizionato e non poco l’esito delle elezioni. È opportuno, allora, che il nuovo sindaco di una città strategica e importante come Corigliano-Rossano si dissoci pubblicamente e prenda le distanze dalle cattiverie e dalle menzogne che continuano a coprire la mia persona e di riflesso anche le migliaia di cittadini che mi sostengono. È un atto doveroso perché il silenzio è complice».