venerdì,Marzo 29 2024

Farmaci abusivi a Cosenza, se un farmacista invoglia il tossicodipendente…

Le indagini sul presunto smercio di sostanze stupefacenti, ovvero farmaci abusivi prescritti senza alcun titolo, avrebbero evidenziato una truffa in concorso ai danni del Servizio Sanitario Nazionale ad opera del medico di base, di tre farmacisti e degli intestatari delle ricette, consistente nel far ricadere i costi dei medicinali a carico del servizio sanitario nazionale

Farmaci abusivi a Cosenza, se un farmacista invoglia il tossicodipendente…

Le indagini sul presunto smercio di sostanze stupefacenti, ovvero farmaci abusivi prescritti senza alcun titolo, avrebbero evidenziato una truffa in concorso ai danni del Servizio Sanitario Nazionale ad opera del medico di base, di tre farmacisti e degli intestatari delle ricette, consistente nel far ricadere i costi dei medicinali a carico del servizio sanitario nazionale per un ammontare di 175.947,96 euro. Dall’attività di monitoraggio svolta dai carabinieri sarebbe stato possibile rilevare come i farmacisti, nonostante le stringenti prescrizioni di legge in materia, avessero dispensato i predetti farmaci in quantità spropositate ed incompatibili con l’uso di un singolo paziente, poi presentando le ricette per il successivo rimborso.

Gli stessi, in alcuni casi, venendo meno ai loro obblighi, avrebbero favorito la condotta illecita dei richiedenti, talvolta anche mediante la consegna dei farmaci incriminati presso il loro domicilio. Addirittura, come viene anche sottolineato nell’ordinanza del GIP, alcuni farmacisti, animati da interessi di natura economica, in più occasioni, avrebbero invogliato l’indagato ad ottenere ulteriori prescrizioni abusive, segnalando allo stesso la disponibilità presso la farmacia del medicamento contenente l’ossicodone.

Il caso di uno dei tre farmacisti

Particolarmente significative, per non dire allarmanti, appaiono le conversazioni in cui una farmacista avrebbe offerto ulteriori confezioni di farmaco ad uno degli indagati, rispetto a quello che lo stesso aveva richiesto ed in relazione alle quali aveva riferito di essere in possesso delle necessarie prescrizioni, così, di fatto, invogliandolo a procurarsi, per il tramite del suo canale di fiducia, ulteriori prescrizioni aventi ad oggetto farmaci stupefacenti. Analoghe condotte alquanto anomale riscontrate anche a carico di altri farmacisti destinatari di interdittiva, i quali, in assenza di alcun controllo ed in violazione della normativa che disciplina l’erogazione di farmaci così delicati, avrebbero consegnato a domicilio il predetto farmaco ad uno degli indagati, anche se quest’ultimo non fosse l’intestatario della ricetta. 

Il pericolo per la salute degli indagati

Gli stessi hanno mantenuto, lungo l’arco investigativo, un contegno alla stregua di un qualsiasi commerciante su cui, a differenza del farmacista, sicuramente non gravano gli obblighi professionali di controllo e, in ultimo, di rifiuto di consegnare il farmaco illecitamente richiesto. Obblighi sicuramente necessari per dei professionisti, volti soprattutto a prevenire il pericolo che farmaci siffatti entrino nella disponibilità di soggetti non titolati, con conseguenti pericoli di danni alla salute e di dipendenza dai predetti farmaci per gli stessi e per i terzi, potenziali cessionari.

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