mercoledì,Maggio 15 2024

Farmaci abusivi, il ruolo del medico di base di Cosenza: le accuse

L’attività di indagine sul presunto smercio di farmaci abusivi avrebbe consentito di accertare che si era soltanto trattato di un mero e maldestro tentativo di occultare la propria condotta illecita, nel frattempo perpetrata, senza soluzione di continuità, anche nei successivi anni. Infatti, gli accertamenti hanno abbracciato un arco temporale particolarmente ampio, focalizzando l’attenzione sulle prescrizioni

Farmaci abusivi, il ruolo del medico di base di Cosenza: le accuse

L’attività di indagine sul presunto smercio di farmaci abusivi avrebbe consentito di accertare che si era soltanto trattato di un mero e maldestro tentativo di occultare la propria condotta illecita, nel frattempo perpetrata, senza soluzione di continuità, anche nei successivi anni. Infatti, gli accertamenti hanno abbracciato un arco temporale particolarmente ampio, focalizzando l’attenzione sulle prescrizioni dallo stesso emesse a partire dal 2015. Ecco dunque che questo farmaco dagli effetti stupefacenti è divenuto il motore della presente indagine che ha fatto emergere l’esistenza, sul territorio cosentino, di un mercato di smercio di sostanza stupefacente apparentemente legale, ma parallelo a quello clandestino di spaccio dell’eroina.

Le accuse al medico di base di Cosenza

Le presunte condotte illecite oggetto di contestazione nella presente indagine vedono coinvolto il medico di base cosentino, il quale, dietro richiesta di alcuni pazienti, si sarebbe reso disponibile a prescrivere innumerevoli ricette del citato farmaco a base stupefacente, pur in assenza di patologie sofferte dai destinatari, i quali potevano così ottenere illecitamente confezioni in quantità spropositate ed incompatibili anche con l’uso raccomandato dall’AIFA per singolo paziente, come confermato in una perizia redatta da un consulente tecnico del pubblico ministero, Margherita Saccà. Nel corso delle attività investigative, i carabinieri hanno potuto rilevare, in un arco temporale tra il 2015 e il 2019, ben 2.360 illecite prescrizioni, per un totale di 4.720 confezioni del farmaco in argomento contenenti, ciascuna, 28 compresse aventi un dosaggio compreso tra 20 e 80 mg. 

Medico di base intercettato dai carabinieri

Una condotta, quella del medico, caratterizzata da una presunta consapevolezza dell’illiceità del proprio agire, come sarebbe emerso da alcune conversazioni con i pazienti indagati, riportati nell’ordinanza del GIP, in cui lo stesso asserisce Tu non hai titolo a prendere (ndr segue la denominazione del farmaco), o ancora, in un altro incontro, Ma ti rendi conto che sono anni, che fate ste cose…?.. Anni…!!.. No giorni…!!.”. Lo stesso, cosciente delle conseguenze nefaste potenzialmente derivanti dall’assunzione incontrollata del farmaco, sarebbe apparso anche incurante dello stato di salute riferito da alcuni assuntori. Infatti, in alcune intercettazioni captate, il sanitario, preoccupato per l’abbassamento delle difese immunitarie di uno di essi, avrebbe spiegato allo stesso come a causare il disturbo possa essere stato l’eccessivo consumo del farmaco, cedendo comunque alle continue richieste di prescrizione dello stesso prodotto.

«Tanto paga lo Stato…»

Quanto chiaramente rilevato circa la piena consapevolezza del potenziale altamente nocivo per la salute dei suoi pazienti connesso con il consumo eccessivo del farmaco in argomento in assenza di ragioni cliniche,  sarebbe apparso ancora più chiaro allorquando lo stesso, nel ribattere ad uno dei pazienti, ha sostenuto Nooo che ti ammazzi solo con tutte queste medicine...”. Alquanto singolare l’esternazione di un altro paziente, durante uno degli incontri registrati presso lo studio, in cui a fronte delle preoccupazioni del medico circa le verifiche sull’esenzione dal ticket, risponde, noncurante, Tanto paga lo Stato!”.

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