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Milioni per il cibo, solo a Vibo va peggio di Cosenza

Come verranno ripartiti i 400 milioni che la Protezione civile ha stanziato per dare un primo aiuto ai Comuni italiani nel contrastare l’emergenza alimentare? Non saranno certo i 7 euro a testa di cui ha parlato, all’indomani dell’annuncio, Matteo Salvini, visto che i contributi pubblici andranno ai cittadini più bisognosi e non alla totalità della

Milioni per il cibo, solo a Vibo va peggio di Cosenza

Come verranno ripartiti i 400 milioni che la Protezione civile ha stanziato per dare un primo aiuto ai Comuni italiani nel contrastare l’emergenza alimentare? Non saranno certo i 7 euro a testa di cui ha parlato, all’indomani dell’annuncio, Matteo Salvini, visto che i contributi pubblici andranno ai cittadini più bisognosi e non alla totalità della popolazione. Ma quali sono le somme che arriveranno in ognuno dei municipi del Paese? Per saperlo, basta leggere l’ordinanza firmata da Angelo Borrelli. Il documento illustra le finalità della misura adottata, le modalità con cui agire e, appunto, l’elenco, Comune per Comune, degli stanziamenti.

Popolazione e reddito pro capite: i criteri adottati per distribuire i soldi tra le Regioni

La Protezione civile ha stabilito che poco meno di 387 milioni di euro andranno alle Regioni a statuto ordinario e alle due isole. Sono, quindi, poco più di 13 quelli destinati a Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Province autonome di Trento e di Bolzano. Borrelli ha poi disposto – dopo averne discusso con l’Anci, la conferenza delle Regioni e i ministri dell’Economia, dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche sociali – di suddividere le somme in base a due criteri fondamentali.

Il primo è il numero di abitanti di ogni comune: sarà quello a influire su 320 dei 400 milioni, l’80% del totale quindi. A determinare la distribuzione del restante 20% invece sarà un calcolo più complesso, che tiene conto della distanza tra il reddito pro capite dei residenti e quello medio nazionale, per arrivare a una media ponderata rispetto alla popolazione.
I redditi utilizzati per determinare gli stanziamenti sono quelli del 2017 ed è possibile visionare i dati e tutte le variabili considerate per il calcolo cliccando qui e qui.

In poche parole, dove ci sono più indigenti arriveranno, in proporzione, somme maggiori. Milano, ad esempio, pur avendo 400mila abitanti in più di Napoli prenderà circa 400mila euro in meno rispetto alla città partenopea. Anche il più piccolo e spopolato Comune italiano riceverà comunque almeno 600 euro dallo Stato. Per far sì che questo accada, saranno le città con più di 100mila abitanti a lasciare sul piatto una quota di quanto avrebbero potuto ricevere. Tra il Pollino e lo Stretto l’unica a rientrare nella categoria in questione è Reggio Calabria con i suoi 180.369 residenti. Una quota extra andrà invece ai primi undici Comuni colpiti dall’emergenza coronavirus in Veneto e Lombardia.

I milioni servono solo per acquistare cibo

I 400 milioni, si precisa, sono destinati alla solidarietà alimentare. Quindi si potranno utilizzare esclusivamente per due cose: generi alimentari e prodotti di prima necessità; buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di cibo. Sarà compito di ogni Comune pubblicare l’elenco degli esercizi commerciali dove poter utilizzare i buoni. Gli stessi municipi potranno farsi aiutare da associazioni del Terzo settore per l’acquisto e la distribuzione dei beni. Ovviamente, le limitazioni agli spostamenti non varranno per chi è impegnato a distribuire cibo ai bisognosi.

I Comuni, comunque, potranno aggiungere alla loro quota dei 400 milioni i soldi di eventuali donazioni. Il Governo li ha autorizzati ad aprire uno specifico conto corrente bancario per raccoglierle e i cittadini che decideranno di contribuire godranno di detrazioni fiscali. Per conoscerle, si può leggere l’articolo 66 del Dpcm n.18 del 17 marzo in Gazzetta ufficiale, cliccando qui. Saranno gli uffici dei Servizi sociali di ogni città a stilare l’elenco dei beneficiari dei contributi, scegliendoli tra le famiglie più colpite economicamente dall’epidemia e tra quelle più bisognose. Avranno priorità i nuclei che non ricevono già un sostegno economico pubblico.

Per la Calabria 17,2 milioni: Corigliano-Rossano seconda solo a Reggio, Vibo è il capoluogo che riceverà di meno

Dei 387 milioni della Protezione Civile per le Regioni a statuto ordinario la Calabria avrà una quota complessiva pari a 17.176.949,57 euro. La fetta principale, per ovvie ragioni demografiche, andrà a Reggio Calabria, che potrà beneficiare di circa un milione e 362mila euro. Ci sono altri 22 Comuni che riceveranno comunque almeno 100mila euro ciascuno, molti dei quali – sempre per il numero di residenti – in provincia di Cosenza. Ovviamente ci sono le altre quattro città capoluogo: Catanzaro potrà contare su 622.285 euro; Crotone ne avrà 574.560; Cosenza si fermerà a 472.560; Vibo Valentia soltanto 248.870.
Gli altri Comuni a superare “quota 100” sono:

  • Lamezia Terme (619.487)
  • Acri (177.287)
  • Amantea (123.907)
  • Cassano (183.892)
  • Castrovillari (182.259)
  • Corigliano-Rossano (717.476)
  • Paola (123.956)
  • Rende (231.188)
  • San Giovanni in Fiore (152.255)
  • Scalea (107.386)
  • Gioia Tauro (198.006)
  • Palmi (162.439)
  • Rosarno (153.110)
  • Siderno (173.997)
  • Taurianova (144.061)
  • Villa San Giovanni (103.237)
  • Cirò Marina (152.009)
  • Isola Capo Rizzuto (201.289)

Ci sono anche due Comuni che riceveranno meno di 2000 euro. Parliamo di Staiti, che ha 225 abitanti e otterrà 1.783, 63 euro, e di Carpanzano, che con i suoi 234 residenti avrà a disposizione un euro e sei centesimi in più rispetto al paesino del Reggino.
Per comprendere la disparità nei trattamenti, è bene ribadirlo, è necessario tenere conto non solo della popolazione residente, ma anche dei redditi pro capite. Ecco perché Lamezia, con i suoi 70.598 abitanti, percepirà quasi 150mila euro in più di Cosenza che ne ha 64.270. O il motivo per cui Corigliano-Rossano, dove vivono in 77.128, disporrà di quasi 100mila euro in più se confrontata a Catanzaro, che di residenti ne conta 89.065.
A Isola Capo Rizzuto, addirittura, la quota stanziata in base ai redditi, poco più di 106mila euro, è superiore a quella basata sulla popolazione, che non arriva a 95mila euro.

Nelle foto a seguire, è possibile leggere quanto spetterà ad ognuno dei Comuni della provincia di Cosenza. Nelle colonne, da sinistra verso destra, i numeri indicano i residenti, la quota calcolata in base alla popolazione, quella relativa al reddito, e la cifra complessiva per ciascuno dei centri. In fondo all’articolo, invece, è possibile scaricare l’elenco completo in formato pdf di tutti i Comuni della Calabria e dei relativi stanziamenti, estratto dall’ordinanza della Protezione civile.

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