venerdì,Marzo 29 2024

Presunta aggressione in ospedale a Cetraro, legittimo l’operato di Rocca

Nessun procedimento penale a carico del dottor Pierfrancesco Rocca, accusato un anno fa di aver aggredito alcuni infermieri di Cetraro.

Presunta aggressione in ospedale a Cetraro, legittimo l’operato di Rocca

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’avvocato Giorgia Greco, difensore del dottor Pierfrancesco Rocca.

Era il 3 aprile del 2020 quando alcuni infermieri del reparto Covid dell’Ospedale di Cetraro riferirono di una presunta aggressione con annesso “sequestro di persona” subito dall’allora Direttore del reparto, il dottor Pierfrancesco Rocca, avanzando un esposto in autotutela al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli. (LEGGI QUI LA NOTIZIA)

Come si è difeso Pierfrancesco Rocca

A detta degli infermieri, Rocca avrebbe chiuso a chiave una porta della zona filtro, limitando la loro libertà ecostringendoli a passare per i percorsi “sporchi” dell’ospedale, in assenza di dispositivi di protezione individuale. L’ex direttore del reparto Covid del nosocomio cetrarese ha spiegato in modo dettagliato i fatti avvenuti ormai quasi un anno fa, precisando di aver agito al fine di tutelare la salute di alcuni pazienti ricoverati in reparto, i quali avrebbero dovuto essere spostati da un’ala all’altra dell’ospedale, in quanto le loro stanze erano inagibili per un guasto ai bagni.

Ed invero, Rocca ha ammesso di aver chiuso a chiave l’unica porta che consentiva l’ingresso in reparto poiché, durante il trasferimento dei pazienti la presenza di persone provenienti dall’esterno avrebbe potuto rappresentare un serio pericolo per i pazienti che uscivano dalle loro stanze, ma ha altresì precisato che vi erano altre porte laterali dalle quali gli infermieri sarebbero potuti uscire in qualsiasi momento, a dimostrazione del fatto che non era sua intenzione sequestrare nessuno. Successivamente al verificarsi della vicenda, il dottor Rocca si è dimesso da direttore del reparto Covid ed è stato sottoposto a procedimento disciplinare.

Nessun procedimento penale

A distanza di ormai quasi un anno, presso il competente Tribunale di Paola, non risultano iscrizioni di procedimenti penali a carico del dottor Rocca, a dimostrazione del fatto che la vicenda di cui egli è stato, suo malgrado, protagonista all’inizio dell’emergenza epidemiologica, non ha avuto alcuna rilevanza in materia di responsabilità penale. Lo rileva l’avvocato Giorgia Greco, difensore del dirigente medico. Rocca, dunque, ha agito legittimamente e con coscienza, al fine di tutelare la salute dei suoi pazienti che, in quel periodo, rappresentava e di cui era unico responsabile.

Ad onor del vero, l’unico procedimento per il quale il dottor Pierfrancesco Rocca è stato iscritto nel registro degli indagati dal Procuratore della Repubblica di Paola, è relativo ad una presunta falsa attestazione di identità, procedimento per il quale è stato emesso decreto di archiviazione dal Gip presso il Tribunale di Paola.

Parola alla difesa

«Tanto dovevamo, per dovere di cronaca, al fine di rettificare una serie di articoli giornalistici pubblicati che dipingevano la vicenda della quale è stato “involontariamente” protagonista il dottor Rocca, come una vicenda che certamente si sarebbe conclusa con una sentenza di condanna o quantomeno con la revoca del medico dalla funzione rivestita. Ci teniamo a precisare che a tutt’oggi il dottor Rocca è ancora medico dell’Asp inservizio e per lo stesso è stato sospeso/archiviato ogni procedimento disciplinare» afferma in una nota l’avvocato Giorgia Greco.

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