martedì,Maggio 14 2024

Cosenza, nessun “regalo” per Pasquale Pranno: «È ancora pericoloso»

I giudici hanno respinto la richiesta dell'ex boss di San Vito che, ergastolano e detenuto fin dal 1994, chiedeva di poter uscire in permesso premio

Cosenza, nessun “regalo” per Pasquale Pranno: «È ancora pericoloso»

A settant’anni suonati l’ergastolano Pasquale Pranno non uscirà dal carcere. Neanche in permesso premio. Era questo il desiderio dell’ex boss di San Vito, detenuto fin dal 1994, ma dopo il no del Tribunale di sorveglianza dell’Aquila – sede del penitenziario che lo ospita –  è arrivato anche quello della Cassazione.

«È ancora socialmente pericoloso», questa la motivazione addotta dai giudici per dichiarare inammissibile il ricorso presentato dai suoi avvocati. Quest’ultimi, per perorare la causa difensiva, facevano leva su alcuni dati oggettivi: la cosca Perna-Pranno è «disgregata da anni», le condanne per reati ostativi ormai «espiate da anni» e, in più, la sua condotta carceraria «regolare e partecipativa».

Che Pranno sia un detenuto modello, però, non è stato ritenuto motivo sufficiente per accordargli l’agognato permesso premio. Già i magistrati di sorveglianza avevano rilevato da parte sua l’assenza di «una revisione critica» dei suoi trascorsi criminali e di manifestazioni «di dissociazione» dal proprio passato, e si tratta di obiezioni che la Suprema Corte non ha potuto in alcun modo sindacare, limitandosi a prenderne atto.

Pasquale Pranno era insieme a suo fratello Mario a capo del gruppo criminale associato a quello di Franco Perna e protagonista negli anni Ottanta di un sanguinoso conflitto armato contro il clan Pino-Sena. Condannato prima per associazione mafiosa e poi per alcuni dei delitti risalenti alla guerra di mafia, ha trascorso al 41 bis buona parte della sua detenzione quasi trentennale.

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