Migranti morti a Cutro, la Capitaneria precisa: «Il mare era forza 4, le motovedette navigano anche con forza 8»
Il comandante Vittorio Aloi ha risposto alle domande dei giornalisti prima di entrare nella camera ardente allestita al PalaMilone di Crotone: «Sono provato umanamente, ma professionalmente sono a posto»
di Cristina Iannuzzi
«C’è un’inchiesta della procura, ma non riguarda noi. Riguarda in generale l’andamento dei fatti. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione con atti alla mano, brogliacci di telefonate delle comunicazioni che ci sono state noi chiariremo».
Queste le parole del comandante della Capitaneria di porto di Crotone, Vittorio Aloi, che ha risposto alle domande dei giornalisti prima di entrare nella camera ardente allestita al PalaMilone di Crotone dove sono state disposte le bare con le vittime del naufragio di migranti a Cutro.
«A noi risulta che domenica il mare fosse forza 4 ma motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8. A noi non è giunto nessun allarme? Ripeto, adesso c’è un intricato discorso di ricostruzione dei fatti del quale non posso e non mi posso permettere di anticipare le conclusioni perché non ci siamo nemmeno arrivati. Stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e poi riferiremo all’autorità giudiziaria» – ha detto ancora Aloi.