lunedì,Maggio 20 2024

Cutro, strage infinita: altri tre corpi recuperati, c’è anche un bimbo. La Base: «Non finisce qui»

Ancora strazio e dolore sulle coste della Calabria. Il mare restituisce altre vittime e sale la rabbia della società civile

Cutro, strage infinita: altri tre corpi recuperati, c’è anche un bimbo. La Base: «Non finisce qui»

Non si ferma la conta delle vittime che il mare di Cutro sta restituendo alla terra. È notizia di questa mattina il ritrovamento di altri tre corpi di vittime del naufragio del barcone recuperati dai soccorritori. Si tratta di un bambino piccolo di un’età non individuata e di due uomini adulti. Due dei corpi sono stati trovati nella zona di Praialonga, un paio di chilometri a nord del luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Il bambino è stato trovato in mare, l’uomo sulla spiaggia. Il cadavere dell’altro uomo è stato invece ritrovato al largo dalla Guardia Costiera.

La Base: «La strage non finirà mai»

«Nella giornata di ieri oltre cinquemila persone hanno percorso le strade di Steccato di Cutro per poi raggiungere la spiaggia, dove i soccorritori hanno ritrovato il corpo della 75esima vittima, una bambina di pochi anni». Così in una nota il comitato La Base di Cosenza.
«Per noi non poteva essere una manifestazione silenziosa, non si può tacere di fronte a una strage di questa entità e c’è bisogno di urlare che bisogna difendere le persone e non i confini. Non è il momento del lutto, è il momento della rabbia. La stessa rabbia con cui i familiari delle vittime e i superstiti sono intervenuti al termine del corteo, chiedendo giustizia e denunciando le negligenze di istituzioni ciniche e sorde, che in questi giorni li hanno fatti dormire per terra, che stavano cercando di trafugare le salme per portarle a Bologna contro la volontà dei familiari.
Per loro la strage non finisce oggi e neanche per noi. Sono ancora decine i dispersi e in questi giorni sono centinaia le persone che stanno sbarcando sulle nostre coste e che si scontreranno con i decreti razzisti di questo Governo e di quelli precedenti. Perché quelli che oggi fanno passerelle politiche sulla strage sono gli stessi che vogliono difendere la vita, ma solo se italiana e cristiana, sono gli stessi che amano i loro figli, ma lasciano annegare quelli degli altri. Sono quelli che con le mani sporche di sangue appongono targhe commemorative contro i cosiddetti scafisti. I veri scafisti non stanno sulle barche a rischiare la vita, ma fanno parte dei Governi di quegli stessi paesi, come Libia e Turchia, con cui l’Italia ha stretto accordi indegni. Non c’è pace per chi muore e non c’è pace per chi sopravvive.

Da oggi, si deve continuare con ancora più determinazione in quella che deve essere una ferma e dura opposizione contro chi vuole la morte di bambini innocenti, contro chi costringe migliaia di persone a file interminabili davanti alle Questure, contro chi ricatta per un permesso di soggiorno, contro chi pensa di valere di più di un altro essere umano. Non finisce qui».

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