Quando Celestino Abbruzzese fece arrabbiare i cugini di Cassano Ionio
"Micetto" dopo gli arresti di "Nuova Famiglia" disse di aver allacciato dei rapporti criminali con i reggini per il traffico di eroina
Celestino Abbruzzese, meglio conosciuto come “Claudio“, circa dieci anni fa avrebbe avuto una discussione con i cugini di Cassano Ionio in ordine ai suoi presunti contatti con esponenti della criminalità reggina. Al centro del “dibattito” tra le due famiglie Abbruzzese un “campione” di eroina che “Micetto” avrebbe portato a Cosimino Bevilacqua, alias “Corvo Nero”, già condannato in “Timpone Rosso”, e ritenuto per un periodo il “reggente” della cosca “Rango-zingari” di Cosenza, dopo la maxi operazione antimafia “Nuova Famiglia“, coordinata nel novembre del 2014 dalla Dda di Catanzaro.
I rapporti di “Micetto” con i reggini
Nel verbale reso ai magistrati antimafia il 29 aprile 2019, Celestino Abbruzzese ricorda che «il comando degli zingari cosentini veniva assunto da mio zio Cosimino Bevilacqua, in quello stesso periodo Luigi Abbruzzese aveva subito una serie di sequestri di stupefacenti per cui aveva difficoltà a rifornire noi cosentini» dice “Micetto“. E aggiunge: «Io conobbi, per il tramite di Pasquale Bruni, un ragazzo di Reggio Calabria che si chiama Massimo di cui non ho mai conosciuto il cognome. Questo ragazzo offriva la possibilità di rifornirci di eroina. Mi portò una ventina di grammi di eroina quale “campione” che io portati a Cosimo Bevilacqua. Preciso che portai l’eroina, in un primo momento, ai miei fratelli Luigi, Marco, Nicola e ad mio cognato Antonio» e poi al “corvo nero“. «Quest’ultimo mi disse che non dovevo prendere iniziative del genere, che dovevo lasciare in sospeso il rapporto con Massimo perché ne avrebbe dovuto parlare con mio cugino Luigi Abbruzzese», il quale «mi chiese conto di questa mia iniziativa», lamentando «del fatto che volevo agire contro la famiglia cassanese. Io cercai di giustificarmi ma comunque Cosimino Bevilacqua mi vietò di avere rapporti con i reggini pretendendo che le forniture di eroina fossero prese solo da Cassano».
Celestino Abbruzzese riferisce di aver promosso in quella circostanza la vendita di due pistole a Luigi Abbruzzese, «una 38 e una 7.65 di tipo militare che avevo acquistato da un rumeno del quale non ricordo il nome pagandole 800 euro. Consegnai le due pistole, il giorno dopo, ad un ragazzo inviato da Luigi Abbruzzese e in cambio ebbi, non ricordo se 50 o 100 grammi di eroina, che mio cugiino Luigi mi fece consegnare da mio fratello Luigi e mio cognato Antonio».