giovedì,Marzo 28 2024

Marcello Manna non si abbatte: «Ingiustizia è fatta, ma non mi dimetto»

L'avvocato penalista ritiene profondamente ingiusta la condanna inflitta dal tribunale di Salerno e rilancia: «Mi hanno estromesso dal Comune, ora mi lascino stare…»

Marcello Manna non si abbatte: «Ingiustizia è fatta, ma non mi dimetto»

Amareggiato e però agguerrito nei toni, all’altro capo del telefono in viaggio per rientrare a Cosenza, si dice convinto che la condanna a due anni ed 8 mesi di reclusione ricevuta dalla Procura di Salerno per corruzione, sia soltanto una battaglia persa. Una battaglia giudiziaria, si intende. Ma la guerra è ancora lunga, almeno altri due gradi di giudizio. Perché Marcello Manna non ha dubbi sul voler presentare appello contro una decisione ritenuta, dice al nostro network «profondamente sbagliata. Ingiustizia è fatta» esclama. Ed individua proprio nella sua carica politica, quella di sindaco di Rende, la causa di quello che egli bolla come una sorta di accanimento della magistratura, agitando come in passato, l’ipotesi del teorema, di un disegno ordito ai suoi danni, da personaggi non meglio specificati «per estromettermi dal Comune. Ora che ci sono riusciti spero mi lasceranno stare».

Leggi anche ⬇️

La sentenza infatti, ha quale conseguenza immediata, la sospensione di Manna dal suo incarico elettivo. Questa volta per un periodo prolungato: in precedenza, Manna era stato interdetto in via temporanea in applicazione di misure cautelari poi revocate. Adesso invece bisognerà attendere i tempi dell’appello. E non saranno tempi brevissimi. Alla guida dell’amministrazione, appena il Prefetto Ciaramella notificherà il provvedimento previsto dalla Legge Severino, subentrerà un altro componente della giunta.

«La condanna si basa su presupposti che non corrispondono nella maniera più assoluta agli atti – aggiunge – Il caso di Patitucci, oggetto del reato che mi viene contestato, è stato archiviato dalla Cassazione, e Petrini non è ritenuto attendibile nemmeno dal suo stesso legale. Ma penso sia evidente a tutti che ci sia qualcosa che va oltre la questione Patitucci-Petrini». A cosa si riferisce? «Per esempio al comunicato stampa assolutamente irrituale che la Procura di Salerno ha diffuso due giorni fa per rendere nota l’interdittiva a mio carico sull’esercizio della professione di avvocato. Di solito queste veline riguardano le fasi di indagine, non quelle degli esiti di giudizio. Questo, le dico la verità, mi aveva allarmato». Quindi un po’ se l’aspettava una condanna? «Ho interpretato questo segnale come una sorta di condizionamento. Ma io sono ancora una persona che crede profondamente nella giustizia. Per questo non solo non mi dimetto da sindaco, ma resto pure fiducioso che alla fine sarò assolto da ogni responsabilità. Sono fiducioso anche sugli esiti della relazione trasmessa al Viminale dalla Commissione d’accesso. Perché ho la coscienza pulita e sono certo che in seno al Comune di Rende, nessun tipo di illecito è stato compiuto».

Articoli correlati