Le nuove rivelazioni del pentito Nicola Acri su Marcello Manna: ecco il verbale
L'ex boss di Rossano aveva dichiarato ai magistrati della Dda di Catanzaro di non conoscere condotte corruttive del suo ex difensore. «Me lo aveva consigliato Ettore Lanzino»
Marcello Manna, svolgendo la professione di avvocato penalista, nella sua vita ha difeso centinaia di esponenti della criminalità organizzata di stampo mafioso. Calabresi e non. Oggi, dopo essere stato sospeso dalla Cassazione per l’inchiesta della procura di Salerno per il reato di corruzione in atti giudiziari in concorso con l’ex giudice Marco Petrini, deve difendersi anche da altre due indagini: una è quella coordinata dalla Dda di Catanzaro (voto di scambio politico-mafioso), l’altra è della procura di Cosenza (turbativa d’asta e corruzione).
In mezzo a questi due procedimenti penali, c’è quindi quello di Salerno, dove Marcello Manna rischia davvero grosso. Nella giornata del 10 novembre 2022, come anticipato dalla nostra testata, gli avvocati difensori Nicola Carratelli e Federico Olivo, hanno tuonato contro la procura di Salerno, “colpevole” di aver nascosto alcune prove che sarebbero in favore di Manna: un interrogatorio di Marco Petrini, poi inviato a Catanzaro per il processo “Rinascita Scott“, e i verbali del pentito Nicola Acri, ex boss di Rossano.
Dopo aver pubblicato le intercettazioni in carcere di Francesco Patitucci, Cosenza Channel è in grado di far conoscere le dichiarazioni rese da Nicola Acri ai magistrati della procura di Catanzaro sul conto di Marcello Manna. Il verbale in questione è stato redatto il 28 giugno 2021, in una casa circondariale, alla presenza dei magistrati Vito Valerio e Corrado Cubellotti, dell’allora tenente colonnello del Reparto Operativo di Cosenza Raffaele Giovinazzo e di un maresciallo maggiore del Nucleo Investigativo di Cosenza.
«Per come mi chiedete – dichiara Nicola Acri – posso solo dire che l’avvocato Marcello Manna è stato anche mio difensore fino al 2007 circa, allorquando ho deciso di cambiarlo perché non lo vedevo attento alla mia difesa. So che invece ha difeso tanti esponenti criminali a Cosenza, tra cui ricordo lo stesso Lanzino (Ettore, ndr), il quale me lo ha anche sponsorizzato in qualche occasione dicendomi che fosse un avvocato molto bravo e che aveva tante conoscenze in ambito giudiziario che gli consentivano anche di beneficiare di alcuni notizie su possibili esecuzioni e blitz».
Il pentito Nicola Acri poi prosegue: «Si trattava di indicazioni generiche che mi venivano fornite dai cosentini ma delle quali non ho mai saputo particolari più specifici; del resto, se avessi saputo di una concreta possibilità di beneficiare di tali canali privilegiati e/o corruttivi dell’avvocato Manna, li avrei certamente utilizzati anche io».