giovedì,Maggio 16 2024

Mendicino, elezioni e frizioni interne: cosa c’è dietro le dimissioni di Palermo

Primi scricchiolii da quando Ignazio Giordano perse il posto in giunta. Sullo sfondo la futura campagna elettorale e le investiture per le candidature a sindaco

Mendicino, elezioni e frizioni interne: cosa c’è dietro le dimissioni di Palermo

Mancavano circa nove mesi alla scadenza naturale del secondo mandato di Antonio Palermo. Il sindaco di Mendicino, invece, come spiegato in un altro articolo, ha rassegnato le sue dimissioni. Ha da oggi 20 giorni di tempo per ritirarle, se ciò non avvenisse la conseguenza diretta sarebbe lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento fino a nuove elezioni.

Ambienti a lui vicini informalmente spiegano che non ha inteso prestare il fianco a giochi di palazzo, finalizzati alla futura campagna elettorale. Inoltre, in assenza del numero legale venuto meno per l’eclatante gesto dei consiglieri del gruppo nato a suo sostegno, ha ritenuto che non ci fossero più i presupposti per andare avanti.

Non poter approvare il rendiconto 2022 ha fatto saltare il banco e il passo indietro di Palermo rappresenta la presa di coscienza che non esiste più una maggioranza in Comune. Rivolgendosi al gruppo “Orizzonti futuri per Mendicino” è stato molto duro: «Ora per me è solo il tempo della tristezza e del dispiacere – ha detto – ma soprattutto della dignità, la mia, che anche in questa occasione ha prevalso su beghe politiche, accordi di palazzo, poltrone, e su tutto e tutti».

Le frizioni, tuttavia, sono datate e il fuoco covava sotto la cenere. I primi scricchiolii si registrarono già quando Ignazio Giordano perse il posto in Giunta. Restò tra gli assessori invece Irma Buccarelli. I due, insieme a Rossella Giordano e Roberto Caputo, non presentandosi nel pubblico consesso di ieri, hanno inteso lanciare un messaggio politico. Messaggio che Palermo ha ritenuto irricevibile rassegnando le dimissioni.

C’è da dire che Palermo ha vissuto una situazione ai limiti del paradossale anche per ciò che concerne le forze di opposizione. La leader è Francesca Reda. Nulla di strano se non fosse contestualmente segretaria del circolo di Mendicino del Partito Democratico, di cui il sindaco non solo è esponente, ma anche rappresentante di una corrente. Insieme a Giacomo Mancini e ad altri tesserati, di recente ha infatti fondato Sfida Riformista.

Tornando alle schermaglie del Municipio e alle future elezioni, i rumor più insistenti raccontano di un’investitura già avvenuta per il vicesindaco Angelo Greco da parte di Antonio Palermo. Sull’argomento arrivano le smentite con un commento secco: «Abbiamo pensato a governare, non a fare alleanze per il 2024». Da oggi, tuttavia, non si penserà ad altro qualora le dimissioni non rientrino. Ma servirebbe forse un passaggio pubblico di chi non si è presentato ad approvare il bilancio consuntivo 2022.

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