lunedì,Maggio 13 2024

L’INTERVISTA | Caputo: «Sulla fusione non temiamo il ricorso. Non ci sono frizioni interne»

Il vicepresidente del consiglio della Regione Calabria, primo firmatario della proposta di legge, ospite nei nostri studi: «Il primo febbraio 2025 resta la data di scioglimento e rispondo ad Orlandino Greco»

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«L’importante è arrivare al referendum. La data del primo febbraio 2025 per adesso resta come quella indicata per lo scioglimento dei tre centri di governo, ma avevamo dato apertura ad una discussione». Pierluigi Caputo, ospite negli studi di Cosenza Channel per discutere della proposta di legge di fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero conferma gli orizzonti temporali che avevamo indicato la settimana scorsa per la consultazione popolare.

I lavori nella I Commissione Affari Istituzionali della Regione Calabria presieduta da Luciana De Francesco si concluderanno a breve con la risoluzione, poi il testo approderà all’interno del pubblico consesso. «Non ci sono resistenze o criticità all’interno del centrodestra – ha detto Caputo rispondendo a precisa domanda -. È un progetto così ambizioso che necessita di tutti gli approfondimenti del caso».

Il vicepresidente del Consiglio regionale, dimissionario, ma che dovrebbe essere rieletto domani, risponde anche ad Orlandino Greco che venerdì scorso ha parlato di un tentativo di annessione durante una conferenza stampa convocata ad hoc. Non solo, perché riconduce al sindaco di Castrolibero anche la recente sortita del presidente nazionale dell’Associazione fusioni Antonello Barbieri che ha stroncato la proposta di legge. «Da ciò che mi risulta – ha evidenziato – il presidente ha aderito ad Italia del Meridione, il cui leader è proprio Orlandino Greco. So che aveva un’idea precisa fino all’inizio del 2023, poi l’ha cambiata».

Come noto, il sindaco di Cosenza Franz si rivolgerà al Tar. Chiederà la sospensiva del referendum sollevando dubbi di costituzionalità sulla Legge Omnibus che a maggio scorso è stata approvata in Regione. In base a quanto stabilito alla Cittadella l’atto d’impulso non proverrà più dagli enti comunali, bensì dal Consiglio regionale. Nella fattispecie fu modificato l’articolo 5 della legge 15 del 2006 che prevedeva che il referendum, sempre consultivo, derivasse dalle delibere dei singoli Consigli comunali. «È stata una scelta politica – ha tagliato corto Caputo -. Siamo sereni a riguardo».

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