giovedì,Maggio 16 2024

Amaco, la Uil Trasporti: «Dal ramo d’azienda restano fuori dei dipendenti. Non condividiamo»

Il sindacato al curatore fallimentare Caldero: «Anche noi non siamo stati coinvolti nella pubblicazione dell'avviso, ma tutti i lavoratori vanno tutelati, non solo quelli del Tpl»

Amaco, la Uil Trasporti: «Dal ramo d’azienda restano fuori dei dipendenti. Non condividiamo»

«La lunga ed infinita “storia” continua» scrive in una nota la Uil Trasporti in merito alla notizia da noi anticipata ieri mattina sull’avviso pubblicato dal curatore fallimentare di Amaco, Fernando Caldiero, per il ramo d’azienda circoscritto al Tpl.

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«Siamo esausti dal punto di vista morale – sostiene il sindacato – ma vigorosi sotto l’aspetto sindacale, di dover esprimere, ormai quotidianamente, riflessioni e posizioni istituzionali a tutela dei lavoratori di AMACO Spa. Riteniamo l’ultima uscita del curatore fallimentare, pubblicata in data 10 Febbraio 2024, che ha come oggetto un “invito a presentare manifestazioni di interesse per l’affitto del ramo di azienda di A.M.A.CO. Spa”, una mancanza di rispetto, nei confronti del Sindacato. Sindacato che come è noto a tutti, da sempre cura gli interessi dei lavoratori e che è stato disponibile al dialogo ed alla trattativa senza mai dimostrare pregiudizi; con discrezionalità ha sempre scelto il meglio per i dipendenti di Amaco. Riteniamo di non meritare l’indifferenza da parte di nessuno tantomeno consentiamo a chiunque di operare scelte non condivise e che non prevedano il confronto con le parti sociali».

«Proprio come sta accadendo in queste ultime ore, è impensabile che chi cura i diritti dei lavoratori, non venga coinvolto in processi così importanti. Siamo indignati per questo atteggiamento. Le Organizzazioni Sindacali, meritano ed hanno il diritto di prendere parte agli sviluppi di una procedura fallimentare in tutte le sue evoluzioni e non essere interpellate solo nei momenti di comodo. Da una lettura attenta del documento di manifestazione per l’affitto di ramo di azienda, emergono tanti interrogativi – dice la Uil Trasporti -. Tra tutti e prima di tutti si evince l’esclusione di una parte di lavoratori Amaco. Non condividiamo come Uiltrasporti questa scelta, anche perché immotivata e discriminatoria».

«Lo abbiamo ribadito tantissime volte, nei documenti ufficiali e negli incontri istituzionali che i lavoratori appartenenti alla terza Area Professionale “Servizi Ausiliari per la Mobilità”, rappresentano una risorsa e non un problema se utilizzati attraverso una programmazione del lavoro adeguata e giusta collocazione all’interno del servizio di trasporto pubblico locale. Aggiungiamo inoltre – si legge nella nota – che detti lavoratori sono dipendenti di Amaco come i restanti 114 indicati nel documento, ai quali si applica il CCNL Autoferrotranvieri, ed escluderli da qualsiasi forma di gestione, cessione, affitto, è un atto del tutto discriminatorio e che contrasteremo sin da subito. Il caso Amaco deve trovare una svolta. Bisogna interagire con i soggetti interessati alla vicenda in maniera chiara e che non lasci libere interpretazioni».

«La posizione della Uil Trasporti non lascia ombra di dubbio – prosegue il segretario territoriale TPL Cosenza Andrea Mazzuca Amaco deve continuare ad essere, anche se cambierà la “generalità anagrafica”, un’azienda pubblica e non privata. Come sindacato, siamo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie, comprese iniziative legali e di mobilitazione, per assicurare che la voce dei lavoratori sia ascoltata e rispettata. Lo “spezzatino” dell’azienda non è una soluzione praticabile e i lavoratori in maniera compatta sono pronti a dimostrarlo. Nessun collega sarà lasciato solo. Proprio in ottica di solidarietà, vogliamo rammentare che noi non abbiamo dimenticato i due lavoratori, Martino e Spina; sollecitiamo ancora una volta Curatore, Giudice Delegato e Dirigenza aziendale affinché questi vengano riassunti e facciano parte a tutti gli effetti di Amaco, perché vincitori di concorso pubblico».

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