mercoledì,Maggio 15 2024

L’APOCALISSE | Terremoto nel Centro Italia, la Protezione civile Calabria: «Pronti a intervenire»

Presi contatti con il Dipartimento Nazionale. Allestita la Colonna Mobile Regionale per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.  La Protezione Civile Calabria è pronta a scendere in campo per far fronte all’emergenza sismica che ha colpito il Centro Italia, provocando numerose vittime tra Lazio e Umbria. «I funzionari e i tecnici della Protezione Civile della

L’APOCALISSE | Terremoto nel Centro Italia, la Protezione civile Calabria: «Pronti a intervenire»

Presi contatti con il Dipartimento Nazionale. Allestita la Colonna Mobile Regionale per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. 

La Protezione Civile Calabria è pronta a scendere in campo per far fronte all’emergenza sismica che ha colpito il Centro Italia, provocando numerose vittime tra Lazio e Umbria. «I funzionari e i tecnici della Protezione Civile della Regione Calabria – si legge su Facebook – sono appena arrivati in sede a Catanzaro. Hanno preso contatti con i vertici del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e, su indicazione dello stesso Dipartimento, stanno allestendo la Colonna Mobile Regionale (CMR) che, con mezzi e risorse umane, è pronta per intervenire a supporto delle popolazioni colpite dal terremoto». In un altro post sul famoso social network, la Protezione Civile Calabria ricorda che «Non è il terremoto che uccide ma sono le case costruite male che crollano ed uccidono. Oggi la tecnologia consente di costruire case in grado di resistere a forti terremoti. In Giappone, dove i grattacieli sono progettati per resistere a terremoti di magnitudo 8, un terremoto di magnitudo 6 come quello di Amatrice non farebbe neanche notizia. In Calabria le oltre 140.000 case abusive censite dall’Agenzia delle Entrate, costruite senza alcun progetto, non avrebbero scampo. In queste case vive quasi un quarto della popolazione calabrese. Per non parlare delle migliaia di edifici – tra cui ospedali e le scuole dove vanno i nostri figli – definite ad alta vulnerabilità dal “Rapporto Barberi”, un report nazionale sulle condizioni strutturali dell’edilizia pubblica. E poi ancora le decine di migliaia di case costruite con tanto di progetti ma su cui sono stati realizzati vari abusi edilizi. E perciò non facciamo gli scongiuri e non prendiamocela con il fato». 

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