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Il Cdm scioglie per mafia il comune di Cassano all’Jonio. Il Psi: «Solidarietà a Papasso, lui è vittima»

Nel tardo pomeriggio di oggi il Consiglio dei ministri ha sciolto il comune di Cassano all’Jonio per infiltrazioni mafiose. Stesso provvedimento è stato adottato per Isola Capo Rizzuto, Lamezia Terme, Marina di Gioiosa e Petronà. La decisione era stata annunciata dal presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, la quale aveva ricevuto anche critiche sul fatto

Il Cdm scioglie per mafia il comune di Cassano all’Jonio. Il Psi: «Solidarietà a Papasso, lui è vittima»

Nel tardo pomeriggio di oggi il Consiglio dei ministri ha sciolto il comune di Cassano all’Jonio per infiltrazioni mafiose. Stesso provvedimento è stato adottato per Isola Capo Rizzuto, Lamezia Terme, Marina di Gioiosa e Petronà.

La decisione era stata annunciata dal presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, la quale aveva ricevuto anche critiche sul fatto che in realtà non potesse leggere gli atti della vicenda perché secretati.

Ovviamente ci interessa il caso di Cassano all’Jonio che dopo alcuni anni di governo Papasso torna nell’abisso. L’ormai ex sindaco, ad onor di cronaca, è una vittima della criminalità organizzata perché in passato, villa di famiglia incendiata a Marina di Sibari, e nel recente passato ha subito minacce e gravissimi atti intimidatori. L’ultimo quello relativo alla tomba del padre, imbrattata da ignoti nei mesi scorsi. Quest’ultimo un messaggio chiaro e diretto a chi aveva deciso di estromettere alcuni soggetti.

E lo stesso, ieri, ha spiegato per filo e per segno la sua azione amministrativa sempre volta a tutelare la cittadinanza da possibili infiltrazioni mafiose. Altrimenti non si spiegano le ragioni di alcuni gesti che, come detto, hanno turbato la serenità del politico socialista.

Che nella Sibaritide ci sia fermento lo si evince dall’ultima relazione della Dna. E in maniera velata si fa riferimento anche a possibili interessi per gli appalti pubblici legati ai comuni che fanno parte della Piana di Sibari.

Il decreto di scioglimento sarà notificato a breve e sicuramente, dopo la lettura degli atti, Gianni Papasso farà ricorso al Tar del Lazio.

LA REAZIONE DEL PSI. Contattato telefonicamente da Cosenza Channel, il segretario provinciale del Psi di Cosenza Franz Caruso ha voluto esprimere la sua solidarietà prima all’amico e poi all’ex sindaco di Cassano all’Jonio. «Dobbiamo leggere le motivazioni del decreto di scioglimento che non riguardano, secondo quanto apprendiamo dalla stampa, il coinvolgimento del sindaco per reati commessi o per eventuali rapporti con la criminalità organizzata. E’ un provvedimento che mi lascia interdetto, atteso che non ci siano elementi per giustificare tale mortificazione ad un’intera comunità. Le valutazione politiche, giuridiche-amministrative saranno fatte quando avremo gli atti. Tuttavia, esprimo solidarietà al sindaco, alla giunta e ai cittadini di Cassano all’ionio».

LE INDAGINI. Lo scioglimento del comune di Cassano all’Jonio arriva senza che Gianni Papasso sia stato raggiunto da un avviso di garanzia da parte della magistratura inquirente, così come quello di Lamezia Terme, l’avvocato Mascaro, rispetto invece all’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dunque, allo stato attuale pare non esserci alcuna indagine antimafia legata a quanto la commissione d’accesso abbia trovato nel corso dei controlli.

Sarà interessante, dunque, capire cosa hanno scritto i commissari perché bisogna anche ricordare che Papasso si era insediato da pochi anni e secondo i beni informati alcune pratiche finite nel mirino della commissione d’accesso dovrebbero riferirsi al periodo in cui il comune di Cassano all’Jonio era commissariato dal prefetto di Cosenza, che in questa vicenda merita un capitolo a parte. Faremo parlare gli atti. (Antonio Alizzi)

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