sabato,Maggio 18 2024

“Decreto Calabria”, Dalila Nesci si dimette. Esulta la Bruno Bossio

La relatrice del “Decreto Calabria” Dalila Nesci (M5S) si dimette dall’incarico dopo gli attacchi del Pd sulla nomina all’Asp di Vibo Valentia di un suo collaboratore. Il caso lo ha sollevato in aula alla Camera, Enza Bruno Bossio e, a distanza, di un giorno sono arrivate puntuali le dimissioni di Dalila Nesci, relatrice del “Decreto

“Decreto Calabria”, Dalila Nesci si dimette. Esulta la Bruno Bossio

La relatrice del “Decreto Calabria” Dalila Nesci (M5S) si dimette dall’incarico dopo gli attacchi del Pd sulla nomina all’Asp di Vibo Valentia di un suo collaboratore.

Il caso lo ha sollevato in aula alla Camera, Enza Bruno Bossio e, a distanza, di un giorno sono arrivate puntuali le dimissioni di Dalila Nesci, relatrice del “Decreto Calabria”, nel quale era proposto come commissario dell’Asp di Vibo Valentia un collaboratore della deputata pentastellata.

Le dimissioni della Nesci

«Ho sempre svolto con correttezza, dedizione e spirito di servizio. In queste ore ho subito tanti attacchi e qualcuno ha cercato di buttare ombre sul mio operato e la mia correttezza – afferma Dalila Nesci – ma poiché intendo assolutamente collaborare al buon andamento dei lavori dell’Aula e poiché credo fermamente nell’urgenza della conversione di questo decreto, con grande senso di responsabilità, serietà e assoluta fermezza sono a ribadire e a informare che ho rimesso il mandato» conclude la deputata calabrese del Movimento Cinque Stelle.

La “vittoria” di Enza Bruno Bossio

«Sul decreto Calabria si infrangono tutti i sogni di gloria dei 5stelle. L’onorevole Nesci si è dovuta inevitabilmente dimettere da relatrice del provvedimento. La responsabilità è stata affidata alla presidente della commissione affari sociali» dice in una nota la deputata del Pd Enza Bruno Bossio.

«La Camera ha sollevato un evidente e macroscopico conflitto d’interessi. La ministra alla Salute Grillo ha dovuto ritirare dall’elenco dei papabili commissari delle Aziende calabresi il nome del collaboratore della Nesci», ovvero quello di Scaffidi. «Due giorni di discussione parlamentare dedicata al decreto Calabria hanno portato allo scoperto tutti i lati oscuri di un provvedimento spacciato come l’unica cura possibile per la sanità calabrese ma, nei fatti, funzionale solo agli interessi di tipo privatistico dei 5stelle».

La efficace opposizione in aula del Pd ha avuto il merito di mettere a nudo tutte le opacità e le anomalie normative, nonché l’evidente profilo incostituzionale del provvedimento. Questa vicenda è esemplificativa della reale natura del Movimento 5 Stelle, intransigente e giustizialista con i nemici politici, ipocrita e bugiardo nella propria azione quotidiana di potere» conclude Enza Bruno Bossio.

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