mercoledì,Maggio 29 2024

Corsi: «Cosenza, il blocco delle retrocessioni è la soluzione migliore»

La stagione di Angelo Corsi non è filata via liscia come se l’aspettava. Piero Braglia in estate puntò subito su di lui e il capitano bruciò le tappe per rientrare da subito tra i titolari. L’infortunio al ginocchio diventò immediatamente un lontano ricordo fin dal ritiro di San Giovanni in Fiore. A distanza di mesi il mondo è cambiato

Corsi: «Cosenza, il blocco delle retrocessioni è la soluzione migliore»

La stagione di Angelo Corsi non è filata via liscia come se l’aspettava. Piero Braglia in estate puntò subito su di lui e il capitano bruciò le tappe per rientrare da subito tra i titolari. L’infortunio al ginocchio diventò immediatamente un lontano ricordo fin dal ritiro di San Giovanni in Fiore. A distanza di mesi il mondo è cambiato e il Coronavirus ha stoppato una Serie B che ha regalato solo delusioni ai fan del Cosenza. «Le colpe sono da dividere fra tutti – dice -. Finora è mancata una certa unità di intenti nel raggiungere un obiettivo, non certo l’unità a livello umano. E’ mancato il saper soffrire insieme, il mettersi a disposizione gli uni degli altri. Ci siamo allenati bene, ma non benissimo e questo solo per colpa nostra».

La vita dell’atleta in tempi di Coronavirus

«Non esco di casa, sono recluso come tutti – ha detto dalle colonne del Quotidiano del Sud -. Do una mano alla mia ragazza, soprattutto in cucina, ci divertiamo con il cane, e poi faccio un po’ di allenamento. E quello è il momento più bello, perché cerco di tenermi in forma, ma si scaricano anche le tensioni, cerco di stancarmi per far passare il tempo. Naturalmente videochiamate con amici e compagni, tv e cellulare: prima stavo due ore al giorno al telefono, ora sono arrivato a nove. La vita è cambiata in tante cose».

La speranza di Corsi

Il tema più ricorrente tra gli sportivi è l’epilogo dei vari campionati. Dal canto suo Corsi ha le idee chiare e spera che i rossoblù mantengano la categoria. «Al di là di tutto – afferma – spererei che si potesse giocare domani. Significherebbe aver risolto ogni problema, ma mi sembra di parlare di cose irreali, vista la situazione tragica. Discutere su quando riprendere è un esercizio inutile. E’ tutto diventato così difficile, come cittadino non abbiamo più punti di riferimento ed è difficile fare programmi. Noi siamo il Cosenza e parliamo per partito preso augurandoci un blocco delle retrocessioni per come si dice. Ma non sarebbe giusto per nessuno, non solo per noi, se dovessero decidere di far retrocedere squadre con dieci, undici giornate da disputare. Molta gente ha fatto sacrifici e sarebbe sbagliato non premiare chi ha fatto un grande campionato come il Benevento. Bloccare le retrocessioni e optare per campionati con più squadre è il male minore per tutti. Poi magari la prossima stagione si possono prevedere più retrocessioni per ritornare al format attuale».

Contratto e taglio degli stipendi

Se per l’argomento contratto ovviamente non ci sono novità («impossibile parlarne ora, ma io resterei firmando in bianco»), potrebbero essercene per il taglio degli stipendi. « E’ vero che i calciatori guadagnano più degli altri, ma lo fanno per pochi anni. Almeno ai nostri livelli – chiude Corsi -. Diverso è il discorso per chi guadagna milioni di euro. Se si deve tagliare dappertutto, e tutti dobbiamo fare sacrifici, va bene. Magari si può mettere un tetto oltre al quale si può tagliare, ma fino a certe cifre non è sempre giusto. Ai calciatori che guadagnano mille euro al mese è difficile chiedere qualcosa».

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