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Terme Luigiane, Spirlì: «Apertura dei sindaci, sono fiducioso»

In relazione alla prosecuzione delle attività delle Terme Luigiane per la stagione 2021, i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, hanno sentito telefonicamente il presidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, e l’assessore al ramo, Fausto Orsomarso, ai quali hanno ribadito la ferma intenzione delle amministrazioni comunali di far proseguire le attività termali per la stagione

Terme Luigiane, Spirlì: «Apertura dei sindaci, sono fiducioso»

In relazione alla prosecuzione delle attività delle Terme Luigiane per la stagione 2021, i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, hanno sentito telefonicamente il presidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, e l’assessore al ramo, Fausto Orsomarso, ai quali hanno ribadito la ferma intenzione delle amministrazioni comunali di far proseguire le attività termali per la stagione 2021.Hanno precisato, inoltre, che la richiesta del corrispettivo è stata diminuita da 120mila euro, chiesti con la nota del mese di aprile 2021, a 93mila euro. Tale diminuzione è stata concessa in accoglimento delle richieste da parte del presidente Spirlì e dell’assessore Orsomarso, al fine di venire incontro alle esigenze dell’azienda e per garantire i livelli occupazionali e le prestazioni sanitarie.Tripicchio e Rocchetti, hanno ribadito, infine, che tale cifra «è già a limite, se non addirittura inferiore, rispetto ai costi che le amministrazioni comunali devono sostenere e in parte hanno già sostenuto (canone regionale, circa 42mila euro, spese manutenzione territorio 5mila euro, sistemazione d’urgenza e messa in sicurezza impianto pubblica illuminazione 4.500 euro, manutenzione sorgenti e misuratori di portata 25.300 euro, videosorveglianza 5mila euro, spese energia elettrica 10mila euro). A tali voci, alle quali corrisponde un importo di circa 92mila euro, se ne devono aggiungere altre, quali ad esempio la sistemazione completa dell’impianto di pubblica illuminazione e la sistemazione delle aree pedonali, per un importo di circa 100mila euro».I sindaci hanno inoltre precisato che «molte delle voci sopra riportate, precedentemente, erano a carico della società Sateca e, a seguito del rientro nella disponibilità dei Comuni del compendio termale, ora sono a carico degli stessi Comuni e non più di Sateca».Per quanto riguarda il corrispettivo calcolato e proposto per gli anni successivi (di cui quello richiesto per il 2021 è pari a un quarto), «è stato calcolato sulla base di quanto riportato nelle linee guida della conferenza delle regioni del 16.11.2006, “Documento di indirizzo delle Regioni italiane in materia di acque minerali, naturali e di sorgente”, che indica i minimi e massimi, entro cui poter definire il corrispettivo da applicare. In particolare, il corrispettivo è stato definito dalle amministrazioni comunali come valore medio calcolato con il metodo dell’interpolazione lineare (e non come media aritmetica, che sarebbe risultato maggiore). A tal proposito, è d’obbligo sottolineare che già l’applicazione di un valore medio è una considerevole assunzione di responsabilità, in quanto avendo uno dei due Comuni dichiarato il dissesto finanziario, sarebbe necessario applicare il massimo delle tariffe».Dopo aver ribadito, ancora una volta, la ferma volontà delle amministrazioni comunali di voler far proseguire le attività termali, i sindaci hanno manifestato «la disponibilità ad arrotondare per difetto il corrispettivo richiesto di 93mila euro a 90mila euro».

SPIRLÌ: «FIDUCIOSO»

«Prendo atto con piacere della disponibilità manifestata dai sindaci Tripicchio e Rocchetti, i quali, accogliendo le richieste mie e dell’assessore Orsomarso – afferma il presidente Spirlì –, hanno ridotto di circa 30mila euro la richiesta del corrispettivo, che ora si attesta a 90mila euro, al fine di garantire la prosecuzione dell’attività delle Terme Luigiane anche per il 2021. Dopo mesi e mesi di incomprensioni, anche molto aspre, tra i Comuni e Sateca, i segnali di apertura dei sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese rappresentano un buon viatico affinché si giunga, in tempi brevissimi, alla risoluzione di una vertenza che si è già trascinata troppo a lungo e che, dovesse rimanere irrisolta, potrebbe segnare la fine delle Terme e la contestuale cancellazione di centinaia e centinaia di posti di lavoro, in un territorio che già deve fare i conti con un tasso di disoccupazione molto alto».«Il mio auspicio – conclude Spirlì – è che Sateca valuti con attenzione e celerità la nuova proposta dei due Comuni e possa prendere una decisione che permetta di far ripartire al più presto l’attività delle Terme, di mantenere i posti di lavoro e di salvare la stagione estiva. Io resto fiducioso, oggi più di ieri».

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