sabato,Maggio 18 2024

Focus investigativo sugli atti che hanno portato alla riapertura della “Santa Lucia”

La proroga, che il precedente commissario La Regina non voleva concedere, è stata firmata dal neo commissario dell'Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Questo ha permesso di salvare 18 posti di lavoro. Ma ora inizia un'altra storia

Focus investigativo sugli atti che hanno portato alla riapertura della “Santa Lucia”

Giorni di verifiche e approfondimenti investigativi da parte della polizia tributaria cosentina circa la situazione relativa a una struttura sanitaria privata situata a Cosenza. Si tratta della clinica “Santa Lucia”, di recente finita nell’occhio del ciclone sindacale per una vertenza che ha interessato i lavoratori, su cui pendeva una situazione non gratificante, in quanto vigeva la cassa integrazione.

Diciotto posti che la Cgil di Cosenza, insieme all’interessamento dell’amministrazione comunale locale, ha difeso strenuamente, riuscendo a strappare un esito positivo grazie all’operatività del neo commissario dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano, con l’applicazione del decreto 11 del 2022. Un documento che in sostanza ha riaperto la clinica. Ed è proprio su questa scia che si indaga per capire come si sia svolto il tutto, con una visita anche negli uffici della Cittadella regionale e successivamente in quelli di via Alimena per acquisire carte relative all’acquisto delle prestazioni Apa/Pac, ovvero gli interventi per le cataratte, punto di forza della clinica “Santa Lucia”.

La recente storia della clinica “Santa Lucia”

La vicenda della clinica “Santa Lucia” parte comunque da lontano. E per capire cosa sia successo in questi anni, è necessario partire dal Dca 62 del 27 febbraio 2018 che mette mano alla questione con «l’autorizzazione provvisoria alla Trasformazione/Riconversione delle attività accreditate-Casa di Cura S. Lucia con sede nel Comune di Cosenza». Si tratta quindi di un’autorizzazione provvisoria in attesa della riconversione che, tuttavia, non arriva, in quanto il Dca 82 del 2019 evidenzia come occorre «stabilire che tutte le strutture sanitarie private di ricovero per acuti, già accreditate per l’attività di degenza, potranno continuare ad erogare, in regime di chirurgia ambulatoriale complessa, le prestazioni APA limitatamente alle discipline chirurgiche e posti letto per le quali risultano già accreditate». E ancora: «Sono revocati in regime di autotutela tutti i precedenti DCA relativamente alla parte in cui è stato stabilito l’accreditamento provvisorio e definitivo post riconversione/ trasformazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale necessarie alla erogazione di prestazioni APA/ PAC, già precedentemente erogate e nei limiti dei contratti purché siano stati mantenuti i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi specifici tenuto conto del fatto che tali requisiti sono stati definiti con l’adozione del presente provvedimento».

Quella riapertura “non voluta” dall’ex commissario La Regina

Succede quindi che le attività vanno avanti con una proroga al 31 luglio del 2019 e per un massimo del 50% del budget assegnato, ovvero quelle che si sono succedute fino al DCA 11 del 24 febbraio 2022 e richiamate «nel medesimo DCA fanno riferimento al DCA 82 del 2019 e, pertanto, applicabili alle strutture sanitarie di ricovero». Status che la struttura “Santa Lucia” perde con il DCA 62 del 2018, «rientrando, per effetto della riconversione/trasformazione prevista nel DCA 64/2016, fra le strutture di assistenza specialistica».

Ora l’intenzione degli “007” delle fiamme gialle è comprendere la procedura seguita per la riapertura dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che il precedente commissario Vincenzo La Regina non ha inteso ottemperare, e se oltre alla clinica ci possano essere altri interessi tra il mondo della politica e quello dell’imprenditoria.

Articoli correlati