In memoria di Angelo Donnici, una vita dedicata al Diritto e alla sua comunità
La sua reputazione fu infangata da accuse pesantissime che, all'esito processuale, si dimostrarono insussistenti
Lascia senza parole la scomparsa dell’avvocato Angelo Donnici, ex sindaco di Mandatoriccio, stroncato da un malore all’età di 67 anni. Una vita dedicata al Diritto, alla difesa dei più deboli e, nell’ultimo periodo, ad amministrare al meglio la sua comunità. Una piccola comunità che all’inizio del 2018 precipitò nel buio più totale. La Dda di Catanzaro arrestò alcuni amministratori, accusati di aver favorito la ‘ndrangheta. Tra questi vi era proprio Angelo Donnici (e l’ex assessore Filippo Mazza, anch’esso poi estraneo a tutte le accuse)
Le contestazioni contro Angelo Donnici evaporarono già davanti al tribunale del Riesame di Catanzaro, il quale annullò la misura cautelare per l’allora sindaco di Mandatoriccio. Quelle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta si sciolsero poi come neve al sole quando la Cassazione mise una pietra tombale sulla sua vicenda giudiziaria, dicendo no alle manette. Angelo Donnici, tuttavia fu assolto con formula ampia dal gup di Catanzaro e la sentenza del gup di Catanzaro non venne impugnata dalla procura generale nel processo di secondo grado.
Per Angelo Donnici fu comunque un calvario condiviso con i familiari e gli avvocati, Roberto Laghi e Tommaso Caliciuri. Loro sin da subito avevano evidenziato l’insussistenza del castello accusatorio. Un danno non calcolabile per Angelo Donnici, ma anche per la comunità di Mandatoriccio che rimase per un po’ senza una guida amministrativa, con il conseguente scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose. Angelo Donnici è stato una delle tante vittime della giustizia italiana, una di quelle che avrebbe avuto pieno titolo ad ottenere un risarcimento per ingiusta detenzione. Ma nessuno gli ha chiesto scusa.