giovedì,Marzo 28 2024

Bancarotta a Rende, no a una ragionevole previsione di condanna: imputati prosciolti

Il gip del tribunale di Cosenza Letizia Benigno proscioglie gli imprenditori Fabio Fabiano e Piercarlo Chiappetta, ex consigliere comunale della città dei bruzi

Bancarotta a Rende, no a una ragionevole previsione di condanna: imputati prosciolti

Imprenditori prosciolti per mancanza di una ragionevole previsione di condanna. A Cosenza il gip Letizia Benigno ritiene che non vi fossero i presupposti per far approdare a dibattimento il caso di una presunta bancarotta fraudolenta contestata agli imprenditori cosentini Fabio Fabiano e Piercarlo Chiappetta, ex consigliere comunale di Cosenza. Si tratta di uno dei primi effetti della riforma Cartabia in sede di udienza preliminare.

Il gip Benigno infatti ha condiviso le argomentazioni difensive presentate dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani, per la posizione di Fabiano, e Nicola Rendace, legale di Chiappetta. Al centro del procedimento, precedentemente istruito dalla procura di Cosenza, nella persona del pm Margherita Saccà, trasferita a Reggio Calabria dal Csm, c’era il fallimento della società immobiliare “Satu Srl”, con sede a Rende. L’indagine era in sostanza uno stralcio della più ampia inchiesta coordinata dalla procura di Cosenza contro Chiappetta, che aveva patteggiato la pena, Fabio Fabiano, Attilio De Rango e Antonello Martire.

Nel caso in esame gli avvocati di Fabiano hanno dimostrato che il loro assistito aveva prestato intorno al 2010 circa 50mila euro alla società e che la stessa aveva restituito la somma al socio qualche tempo dopo. Le presunte condotte distrattive erano quindi risalenti a 9 anni prima della sentenza dichiarativa di fallimento giunta nel 2019. Nello stesso procedimento Attilio De Rango ha patteggiato una pena a 2 anni e mezzo di reclusione poi convertita in lavori di pubblica utilità.

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