martedì,Maggio 21 2024

Rende, la “resistenza” alla città unica prepara le barricate. E sarà composto un comitato

Quasi 300 persone all'assemblea cittadina convocata da 16 sigle ed ex amministratori. Approvato un documento all'unanimità, si replicherà nelle prossime settimane

Rende, la “resistenza” alla città unica prepara le barricate. E sarà composto un comitato

Rende prova a fare le barricate contro la città unica. O, come ha detto Sandro Principe nella nostra intervista di stamattina e nell’introdurre l’assemblea pubblica tenuta all’Hotel President, «contro come la maggioranza di centrodestra in Regione vuole completare la fusione a freddo con Cosenza e Castrolibero».

La discussione ha preso forma sul significato originario di riformismo. «Quando eravamo giovani, ci dicevano di studiare, studiare e studiare. Poi di sperimentare, in questo caso l’unione dei comuni, e poi di valutare gli effetti. Qui non c’è alcun progetto – hanno tuonato all’unisono l’ex sindaco e gli altri relatori -. Non si può fare tutto ciò per decreto». La novità è che nelle prossime settimane verrà convocata una nuova assemblea al Cinema Garden dove saranno eletti i rappresentanti del comitato che rappresenterà la resistenza rendese.

Più di duecento i presenti, tutti occupati i posti a sedere: qualcuno ha deciso di seguire in piedi dalle ultime file gli interventi che viaggiavano in un’unica direzione. L’orgoglio per il proprio territorio è venuto fuori parola dopo parola. Non in modo netto, ma la fiera appartenenza alla vecchia Arintha è stato il collante tra esponenti politici tra loro distanti per formazione e pensiero.

Francesco Tenuta, Marina Simonetti, Mimmo Talarico e Pierpaolo Iantorno

C’erano i rappresentanti di sedici sigle, più una serie di ex amministratori e semplici cittadini. Alcuni per sposare l’idea di fondo hanno superato il confine, ormai disegnato solo sulle mappe catastali, del Campagnano. Oltre a Principe hanno timbrato il cartellino Mimmo Talarico, Pierpaolo Iantorno, Marinella Castiglione, Mario Rausa, Pasquale Costabile, Mario Bartucci, Carlo Scola, Francesco Adamo, Francesco Tenuta, Franco Perri, Sergio Tursi Prato, Emilio De Bartolo e Carlo Petrassi. In platea il massimo rappresentanti della Cgil Cosenza, il segretario Massimiliano Ianni, e della FIOM Calabria, il segretario Umberto Calabrone. Anche il Partito Democratico era rappresentato con il segretario di federazione Vittorio Pecoraro, Giacomo Mancini, Saverio Greco e Antonio Tursi.

Significativa la presenza di Eugenio Aceto, commissario cittadino di Forza Italia. «Io sono da sempre favorevole alla città unica – ha detto concedendosi alla stampa senza intervenire dal tavolo presidenziale -. Tuttavia chiedo da tempo un maggiore coinvolgimento della base e dei quadri del partito. Mi piacerebbe inoltre che ci fosse chiarezza sui debiti di Cosenza e sulle periferie. Rende, del resto, ha un territorio completamente diverso. Mi sarebbe piaciuto anche un inserimento di Montalto, perché l’area urbana si estende a nord. Per farla breve sono in linea con il partito, ma aggiungo alla posizione di Forza Italia le cose appena dette».

E’ stato approvato un documento all’unanimità che rappresenterà le fondamenta del nascituro comitato. Di seguito lo riportiamo integralmente:
«Le Associazioni e i movimenti politico-culturali di Rende sottoscrittori del presente manifesto, hanno promosso una Assemblea Popolare che si terrà giovedì 19 ottobre 2023 alle ore 17:30 presso l’Hotel President di Quattromiglia di Rende, per dar luogo ad un confronto democratico sulla questione della Città Unica tra i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero e per assumere le conseguenti determinazioni. I sottoscrittori del presente manifesto propongono che, a seguito del dibattito, sia approvato un documento dal quale risulti:

  • 1. Che non si esprimono posizioni campanilistiche né, tantomeno, pregiudiziali sulla Città Unica;
  • 2. Che allo stato non si ritiene praticabile una fusione a freddo dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, sia per ragioni finanziarie, essendo il Comune di Cosenza in dissesto per centinaia di milioni di euro; ed, inoltre, perché non è stato predisposto un adeguato studio di fattibilità sulla funzionalità della futura Città Unica;
  • 3. Che si proceda, preliminarmente, alla sperimentazione, per almeno uil triennio, della gestione unitaria della programmazione territoriale e dei servizi, attraverso l’istituzione dell’Unione dei Comuni, che comprenda anche il comune di Montalto Uffugo, già parte integrante dell’Area Urbana per storia, cultura, infrastrutture ed economia;
  • 4. Che l’istituzione dell’Unione dei Comuni e la conseguente attuazione dello studio di fattibilità dovranno essere deliberati dai Consigli Comunali delle municipalità e, dunque, dopo le elezioni del prossimo Consiglio Comunale di Rende;
  • 5. Che, se la sperimentazione dell’Unione sarà positiva, il progetto di Città Unica dovrà essere sottoposto a referendum deliberativo, da approvare a maggioranza dei voti espressi in ogni singolo comune. Ovviamente, il referendum sarà valido se parteciperà al voto il 50%+1 degli aventi diritto.

I sottoscrittori del presente manifesto propongono, altresì, che l’Assemblea individui un organismo rappresentativo a cui affidare il compito di illustrare le ragioni della Comunità Rendese nel confronto con gli altri Comuni, con la Regione Calabria, con l’Università della Calabria, con i rappresentanti istituzionali e con le forze politiche e sociali».

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