domenica,Maggio 26 2024

Caso Bergamini, spunta la clamorosa lettera di un guardone: «Io c’ero, andò così»

Dopo 34 anni riaffiora dagli atti la testimonianza di un uomo che spiava le coppiette e che sostiene di essere testimone oculare della tragedia

Caso Bergamini, spunta la clamorosa lettera di un guardone: «Io c’ero, andò così»

I guardoni della Ss 106 jonica. Acquattati nell’ombra, a Roseto Capo Spulico, in un pomeriggio autunnale di tanti anni fa. Pensavano di spiare una coppietta in amore e, invece, assistono a una scena di morte e disperazione. Il 18 novembre 1989, Donato Bergamini e la sua fidanzata Isabella Internò potrebbero non essere stati soli su quella piazzola sterrata. È probabile che con loro ci fossero anche due personaggi così. Dagli atti dell’inchiesta, sepolta sotto migliaia di altri documenti, affiora una lettera scritta una decina di giorni dopo la tragedia da un uomo che, senza rivelare il proprio nome, si presenta come testimone oculare degli ultimi istanti di vita del calciatore del Cosenza. Sostiene di essersi trovato lì «in compagnia di un amico». E la scena che descrive è molto diversa da quella di un omicidio.

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