mercoledì,Maggio 15 2024

Il sacrificio dell’antifascista Paolo Cappello: una targa lo ricorda nel rione della Massa a Cosenza | VIDEO

La cerimonia nl rione della Massa su iniziativa del comitato piazza Spirito Santo. Il sindaco Caruso: «Doveroso tributo per chi ha pagato con la vita la sua opposizione al Regime»

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Nel centenario del martirio i cittadini hanno celebrato la figura di Paolo Cappello, tra le più illustri dell’antifascismo calabrese. Nella giornata del 25 aprile una targa è stata collocata a cura del Comitato spontaneo Piazza Spirito Santo, nel rione della Massa a Cosenza dove il muratore socialista cadde vittima delle camicie nere.

L’appuntamento, introdotto dal presidente del comitato stesso, Giannino Dodaro e dall’attivista Simone Canino, ha registrato la partecipazione del sindaco Franz Caruso, del presidente della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi Mimmo Frammartino, dello storico Luigi Bilotto, di Mario Gelsomino, discendente di Paolo Cappello.

«Un doveroso tributo – ha commentato Franz Caruso – nei confronti di chi con la vita ha pagato l’opposizione ferma al regime fascista. Grazie al suo sacrificio ed a quello dei tanti Paolo Cappello che si sono succeduti nel corso del ventennio, abbiamo conquistato la libertà e la democrazia. Ma la libertà e la democrazia si deve conquistare ogni giorno.

E dobbiamo mantenere sempre vivo il ricordo di queste persone per evitare che si possano ripetere gli errori del passato. Anzi, gli orrori del passato». Il sindaco ha poi posto l’attenzione sulla necessità di non dare per scontati i valori costituzionali «oggi messi sotto attacco – ha ribadito – dal Governo Meloni con l’introduzione del premierato e con l’autonomia differenziata, che dividerà l’Italia in 20 piccole repubblichette accrescendo il divario tra territori e la disuguaglianza tra gli individui.

Come sindaci – ha ricordato – stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità per bloccare il provvedimento legislativo voluto dalla Lega. Ma le leggi si approvano in Parlamento e dai parlamentari che, su questo tema, non hanno alcuna sensibilità. Questo perché non devono dar conto ai propri elettori ma ai propri leader politici che li candidano e li mandano a sedere sugli scranni di Montecitorio e di palazzo Madama evidentemente ad eseguire gli ordini di scuderia.

Tra questi ci sono anche i senatori calabresi, con l’unica eccezione di Nicola Irto. La violenza, l’individualismo e l’intolleranza, inoltre, sono ancora presenti nel mondo, in Italia ed in Europa, dove da troppo tempo ormai la guerra ha ritrovato casa ed ospitalità, generando morte e distruzione. Ecco perché – ha concluso – noi tutti, ancora oggi, dobbiamo sentirci in prima linea a difesa dei valori della democrazia, della libertà, della tolleranza e della Pace, sanciti nella nostra Carta Costituzionale. In questa rinnovata battaglia creare consapevolezza e diffondere conoscenza, che rappresentano armi essenziali per contrastare ogni tentativo di ritorno a quell’infausto passato, è, quindi, un dovere».

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