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Appalti truccati a Montalto Uffugo e Zumpano, a processo dirigenti comunali e imprenditori

Sette persone sono state rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Cosenza Francesco Greco per i reati di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso. La Guardia di Finanza aveva trovato ancora prima dello svolgimento della gara il bando nei computer di due imprenditori indagati. A processo anche il responsabile dell’ufficio legale del comune di

Appalti truccati a Montalto Uffugo e Zumpano, a processo dirigenti comunali e imprenditori

Sette persone sono state rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Cosenza Francesco Greco per i reati di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso. La Guardia di Finanza aveva trovato ancora prima dello svolgimento della gara il bando nei computer di due imprenditori indagati. A processo anche il responsabile dell’ufficio legale del comune di Montalto Uffugo. Nel mirino della procura di Cosenza il trasporto scolastico negli anni 2012/2014.

La richiesta di rinvio a giudizio porta la firma del pubblico ministero Giuseppe Visconti, mentre la decisione di processare Antonio Meranda, Maria Pia Azzurra Leonetti, Giustino Ceci, Carmelina Pugliese, Eugenio Morcavallo, Roberto Filippelli e Aldo Francesco Vincenzo Polino è del giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Cosenza Francesco Greco che ha condiviso la linea accusatoria della procura di Cosenza, sostenuta dalla parte civile costituita rappresentata dall’avvocato Vittoria Bossio.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, avrebbe fatto luce sugli appalti relativi all’aggiudicazione del trasporto scolastico nei comune di Montalto Uffugo e Zumpano. I reati contestati, a vario titolo, agli imputati sono turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso. Ora la procura di Cosenza dovrà dimostrare in dibattimento la fondatezza del teorema accusatorio.

L’INCHIESTA. A processo sono finiti tre dirigenti comunali e un avvocato. I finanzieri hanno trovato il bando di gara del trasporto scolastico sui computer in dotazione della ditta “Duoservice srl” e nello specifico nelle postazioni del rappresentale legale della Ristor Srl e amministratore di fatto della Duoservice srl Antonio Merenda e dell’amministratore della Duoservice Srl Maria Pia Azzurra Leonetti. Per l’accusa entrambi si sarebbero messi d’accordo con Eugenio Morcavallo, responsabile dell’ufficio patrimonio e attività culturali del Comune di Montalto Uffugo in quanto il testo «del capitolato d’appalto per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico» per gli anni 2012/2014 fu trovato nei pc l’11 agosto del 2011. 

Meranda, inoltre, è accusato di aver dichiarato il falso presentando una dichiarazione sostitutiva, sempre in relazione alla gara indetta per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico, omettendo di dire di aver avuto condanne passate in giudicato e come pena accessoria l’interdizione a contrarre con la pubblica amministrazione.

La posizione di Ceci, inoltre, riguarda la sua presunta condotta omissiva, da cui si evince che l’indagato avrebbe attestato «falsamente la regolarità della cauzione definitiva e della documentazione presentata dalla Duoservice srl», in qualità di responsabile del servizio economato e contratti del Comune di Montalto Uffugo.

I tre dirigenti, Ceci, Morcavallo e Pugliese, insieme agli imprenditori Meranda e Leonetti devono rispondere del reato di abuso d’ufficio poiché, avendo escluso dalla gara la ditta Centopercento servizi srl per carenza dei requisiti economico-finanziari, stipularono un contratto di affidamento del servizio di trasporto scolastico negli anni 2012/2014, nonostante la Duoservice Srl non avesse i requisiti personali e di moralità previsti «a pena di esclusione dalla gara», richiamati dagli articoli 38 e 49 del decreto legislativo n. 163 del 2006.

La Pugliese, responsabile dell’ufficio legale del Comune di Montalto Uffugo, secondo il pm Domenico Assumma – titolare delle indagini – «rappresentava falsamente che la Ristor srl aveva adempiuto all’obbligo della dichiarazione dei precedenti giudiziari del proprio amministratore Meranda Antonio, e che solamente la mancata presentazione di tale dichiarazione avrebbe potuto comportare la sanzione automatica dell’esclusione della gara». Circostanze «palesemente false» poiché Meranda non riportò, come detto, di avere condanne penali, che lo stesso aveva omesso di presentare il proprio casellario giudiziale e che le omissioni già citate erano previste dal bando di gara come cause di esclusione dalla procedura d’appalto.

Ceci, sempre secondo l’accusa, avrebbe omesso di segnare all’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici «la false dichiarazione resa da Meranda Antonio in data 5 gennaio 2012». Polino, rappresentante di un’agenzia assicurativa di Corigliano Calabro, entra nella vicenda giudiziaria poiché intercettato telefonicamente con Ceci il quale lo «sollecitava a presentare un’offerta inferiore alla somma di 21mila euro, nonché mediante la successiva presentazione di tale offerta del Polino, in conformità alle indicazioni fornitegli, pari a 20,900 euro, turbavano la predetta gara».

A Zumpano stesso teorema accusatorio. Per il capo 10 è indagato Roberto Filippelli, in qualità di assessore, responsabile politico del settore tecnico lavori pubblici del Comune alle porte di Cosenza che avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta di Meranda.

I fatti contestati, riportati nei capi d’imputazione, risalgono al 2012. Nel collegio difensivo vi sono, tra gli altri, gli avvocati Vincenzo Adamo, Alberto Rossi, Francesco Santelli, Salvatore Alfano e Francesco Chiaia. (Antonio Alizzi)

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