lunedì,Maggio 20 2024

Rende, nuova gestione. Presentato lo staff di Angelo Andreoli. Coscarella difende il club

Il Rende volta pagina e lo fa presentando lo staff tecnico dell’allenatore Angelo Andreoli insieme a tutta la dirigenza biancorossa. Il nuovo tecnico del Rende, Angelo Andreoli, si presenta in punta di piedi con tutto il suo staff, composto dal vice Andrea Tricarico (ex calciatore del Corigliano), il preparatore atletico Armando Fucci, che vanta esperienza

Rende, nuova gestione. Presentato lo staff di Angelo Andreoli. Coscarella difende il club

Il Rende volta pagina e lo fa presentando lo staff tecnico dell’allenatore Angelo Andreoli insieme a tutta la dirigenza biancorossa.

Il nuovo tecnico del Rende, Angelo Andreoli, si presenta in punta di piedi con tutto il suo staff, composto dal vice Andrea Tricarico (ex calciatore del Corigliano), il preparatore atletico Armando Fucci, che vanta esperienza con Juventus, Benevento, Afragolese, Akragas e Savoia e il preparatore dei portieri Daniele Lanza. Tuttavia, di questa conferenza stampa resteranno gli ultimi dieci minuti, dove hanno preso il sopravvento le pesanti stoccate del presidente Fabio Coscarella, contro l’ex allenatore Francesco Modesto ed una serie di contestatori che hanno riversato le proprie critiche sui vari social network.

Lo staff e il suo mister

«Oggi è una giornata importante. Abbiamo la fortuna di presentare uno staff voluto fortemente da noi. Il Rende lavora a kilometro zero, valorizzando il territorio. Si ritorna a parlare di valori umani, di uomini, prima che di tecnici. Il Rende calcio ha rivisto, ancora una volta, uomini», ha detto Coscarella che dispensa complimenti ad ogni componente. Simpatico il siparietto con Fucci e Andreoli: «Per Fucci ho avuto più chiamate di Andreoli che della mia famiglia per il suo ingaggio. Il Rende ha fatto un salto di qualità incredibile. Qui vedo la moglie… mi ero preoccupato… perché il mister voleva prepotentemente Armando Fucci e mi sono preoccupato se ci fosse dell’altro… (dice ridendo)».

Parola ad Andreoli: «Era impensabile che io potessi allenare il Rende. Ogni allenatore spera di avere un treno importante. Io mi sono buttato su questo Italo. Spero di ripagare il presidente e sono fermamente convinto che il presidente abbia un occhio buono. Il prossimo campionato sarà una B2, composto da squadre molto competitive e blasonate. Noi dovremo buttare il sangue in campo, altrimenti avremo delle serie difficoltà. Risarcimento per il 2010? No, è un coronamento di un percorso. Si lavora, ci si aggiorna nelle migliori condizioni, ovvero, il professionismo. Mi è rimasto un ottimo ricordo di quell’annata a Rende. Riprendiamo, cercando di fare cose positive»

Il Rende di Andreoli

E’ ancora presto per intraprendere discorsi di natura tecnico-tattica, anche perché il Rende deve dotarsi di un direttore sportivo nel pieno delle sue funzioni per operare con agenti e intermediari di calciomercato. Un valore fondamentale però è il «gruppo, il gioco di squadra. Personalmente spero che i calciatori sotto contratto resteranno con noi». Qualche indicazione la concede: «Di base, difesa a 4, modulo 4-2-3-1, ma gli schemi non sono fissi per me. Ci adegueremo in base alle caratteristiche dei calciatori».

Dopo aver elogiato l’operato di Modesto e Trocini («sarà difficile replicare»), l’ex allenatore dell’Acri svela un retroscena: «Sono stato chiamato per entrare a far parte della famiglia Rende. Il presidente stava lavorando verso una direzione. Credevo di dover gestire il settore giovanile o fare qualcos’altro nell’ambito della prima squadra. Io non dovevo essere l’allenatore che doveva guidare il Rende. Poi dopo una serie di vicissitudini e colloqui, il presidente ha intravisto qualcosa e ho risposto subito pronto alla sua chiamata finale».

Le stoccate di Coscarella

Coscarella in apertura di conferenza aveva parlato di un ritorno a valori umani propri del Rende. Chiaro riferimento alla scorsa gestione Modesto: «Si era persa di vista la missione del Rende. Per chi non lo sapesse, noi ci confrontiamo con piazze come Bari, Foggia, Catanzaro. Se a te viene a mancare quel senso di gruppo, la serenità nel guardarti sempre in faccia… io faccio due passi indietro, non uno. Questo è quello che ci ha contraddistinto, a me e al direttore generale Giovanni Ciardullo. Noi siamo questi. Quando si inizia ad avere la cuffietta al telefonino, la giacca… noi giacche non ne abbiamo. Ho avuto la sensazione, che nella seconda parte della stagione – sottolinea – il Rende sia stato usato come una bella donna da portare a cena e abbandonarla la mattina dopo. Noi parliamo di uomini, di persone che daranno l’impegno e la trasparenza massima».

Rende staff tecnico Angelo Andreoli Coscarella

Non finisce, però, qui. I sassolini che il patron vuole togliersi non sono né pochi né piccoli: «In questi ultimi giorni abbiamo dato fastidio. Sui social ho letto tante, ma tante bugie. Mi fanno ridere. Ci sono persone che stanno toccando psicologicamente l’ambiente. Persone che hanno gestito il Rende calcio prima dell’avvento di Mario Pellicori, persona a me carissima. Parlo di quella gente che hanno scippato Rende, consegnandosi a Cosenza. Gente che prendevano contributi cospicui dal comune, ma nonostante questo non riuscivano a finire una stagione in Prima categoria, Eccellenza. Sotto la mia gestione non abbiamo preso alcun contributo pubblico, ma abbiamo iniziato un percorso imprenditoriale serio migliorando, a proprie spese, le strutture dando la possibilità a tanti bambini, svantaggiati sotto il profilo economico, di praticare la scuola calcio. Siamo in utile di bilancio da due anni di fila, riconosciuti virtuosi dalla Lega. Ma se un folle come Fabio Coscarella andasse via da Rende, che cosa facciamo? Qui non si spendono i milioni, ma si usa la testa valorizzando il territorio. Siamo una società di bassissimo profilo. Hanno detto che il centro sportivo c’è stato affidato in maniera diretta, ma dovrebbero informarsi. C’erano 7 società. Si è passati a due, l’altra era il Cosenza calcio. Cosa dobbiamo dire? Che c’è stato un divario enorme nella presentazione di un progetto? Quando il Rende ragiona con progetti in aiuto di bambini poco fortunati sotto il profilo economico, dovrebbero sostenerlo. Ma molti buttano addosso del fango». (Giulio Cava)

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