mercoledì,Maggio 15 2024

«Occhiuto e gli assessori condannati si dimettano»

Tra il meetup “Cosenza e oltre” e Mario Occhiuto non è mai corso buon sangue. La condanna per danno erariale inflitta dalla Corte dei Conti al sindaco di Cosenza e a cinque tra i suoi ex e attuali assessori aggiunge allo scontro un nuovo capitolo. Gli attivisti del M5S chiedono, infatti, all’architetto che guida Palazzo

«Occhiuto e gli assessori condannati si dimettano»

Tra il meetup “Cosenza e oltre” e Mario Occhiuto non è mai corso buon sangue. La condanna per danno erariale inflitta dalla Corte dei Conti al sindaco di Cosenza e a cinque tra i suoi ex e attuali assessori aggiunge allo scontro un nuovo capitolo. Gli attivisti del M5S chiedono, infatti, all’architetto che guida Palazzo dei Bruzi di dimettersi. E di farlo immediatamente, insieme a tutti i componenti della Giunta e del Consiglio comunale.

I grillini ritengono che per gli amministratori cosentini l’addio alle cariche rappresenterebbe «il primo atto di dignità politica» nei nove anni in cui il sindaco ha guidato il municipio. Ritenevano già l’uscita di scena una sorta di dovere morale, «dopo il primo fallimento economico della storia di Cosenza, gestito da Occhiuto e i suoi sodali». E ne sono ancora più convinti «dopo la condanna per danno erariale di Occhiuto ed il suo “gotha”, che ha condannato la città ad un vortice di spese folli e dannose che hanno arricchito pochi rovinando le casse cittadine, cose sempre denunciate pubblicamente in questi anni».

La richiesta degli attivisti non è indirizzata soltanto a Mario Occhiuto, Rosaria Succurro, Francesco De Cicco, Carmine Vizza, i tre assessori in carica condannati dalla magistratura contabile. Il meetup ne ha anche per gli ex componenti della Giunta ritenuti responsabili del danno erariale: Nicola Mayerà e Luciano Vigna, attuale capo di gabinetto di Jole Santelli. Tutti loro, concludono i pentastellati, «sono stati strumentali nel tempo a creare il “cerchio magico” di Occhiuto. E per questa ragione «devono liberare Cosenza e la Regione dalla loro presenza politica».

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