giovedì,Maggio 16 2024

Città unica, l’affondo della Loizzo e le resistenze di Principe

Pareri discordi sulla città unica durante il convegno all'hotel Royal, lo scetticismo di Mario Occhiuto e il realismo di Carlo Guccione

Città unica, l’affondo della Loizzo e le resistenze di Principe

Sala riunioni dell’hotel Royal piena per il convegno “Realizzare la città unica” organizzato dal gruppo consiliare regionale della Lega. Padrone di casa la deputata Simona Loizzo, che ha depositato in Regione la proposta referendaria. «Il grande assente è Franz Caruso, che non ha accettato il nostro invito. Noi riteniamo che dare la parola ai cittadini sia fondamentale – ha ribadito -. Roberto Occhiuto mi spinse a formalizzare il primo atto istituzionale e mi diede un appoggio incondizionato. Carlo Guccione è una coscienza libera. Chiunque pensi di dire ad un altro dove andare e dove no, marca male».

Hanno partecipato l’ex sindaco di Cosenza, il senatore Mario Occhiuto, l’ex primo cittadino di Rende Sandro Principe e il dirigente democrat Carlo Guccione. Proprio sulla sua presenza nei giorni scorsi si era innescata una dura polemica con i colleghi di partito del Comune di Cosenza che non ne avevano gradito l’adesione. Nella piccata risposta rilasciata a Cosenza Channel annunciò che avrebbe fatto di tutto per esserci. Così è stato.

Nel suo intervento non ha fatto menzione a quella situazione, focalizzandosi solo sull’oggetto dell’incontro. «I miei figli non conoscono i confini tra Cosenza e Rende – ha detto – e dobbiamo a mio avviso entrare in questa ottica anche noi. Sono stato avversario politico di Mario Occhiuto, ma non è mai mancato il rispetto».

Occhiuto ha preso spunto dalla recente esperienza a Palazzo dei Bruzi: «Negli anni scorsi c’è stata una sorta di competitività tra i vari territori, con le varie amministrazioni che hanno cercato di alimentarla in maniera naturale. L’obiettivo era lo sviluppo dei territori. L’esempio lampante è stata la Rende di Principe. Anche io a Cosenza ho cercato di attirare l’attenzione arricchendola e facendola più bella – ha spiegato -. In questo senso l’idea di città unica ha sofferto. Io non credo molto che si realizzi, ma, di certo, non sarebbe ormai un’unione a freddo. Nei fatti la città unica esiste già e si tratta di dare solo servizi migliori ai cittadini. Ciò può avvenire solo unendoci».

L’ex sindaco entra nel dettaglio: «La questione del nome si supera, è questione solo di volontà politica. La domanda da porre è perché non si vuole fare il referendum? Chiediamo prima ai cittadini cosa fare, poi nel caso entrerebbe in gioco la politica. Io vi annuncio – ha tenuto a precisare – che non ci penso proprio a ricandidarmi a sindaco. Lo dico chiaramente. Non tornerei più a questa età ad affrontare determinati rischi. Dico ciò perché c’è sempre chi pensa che nel suo distretto si possano avere maggiori chance».

Mai banale, infine, Sandro Principe che ha detto di aver concluso la sua esperienza nelle istituzioni, ma non in politica. «I siluri che arrivano dal colle di Pancrazio sul modo di intendere la politica, non ci appartengono. Se ti definisci democratico non ti puoi comportare in quel modo – ha chiosato sulla questione Guccione -. Non sono d’accordo con Mario Occhiuto: per chi ha fatto la Prima repubblica come me, tutto si può dire tranne che abbia una visione limitata ai territori. Noi non siamo stati eletti nei listini, ma girando i comuni della provincia. Occhiuto è stato sindaco di Cosenza, ma non della città capoluogo. Questa cosa implica guardare anche al di là delle mura della città. I problemi che abbiamo oggi è che i dirigenti degli enti locali non si parlano fra loro, in più non bisogna avere una visione cosenzacentrica».

«Non solo i figli di Guccione non vedono confini, anche noi più grandi. Io sono per la città unica, ma non me la sento di porre alla popolazione un quesito secco: sì o no. Diciamogli prima come gestiremo il sociale, i trasporti e i servizi. I matrimoni celebrati dopo 15 giorni di fidanzamento hanno fatto ritornare gli sposi a casa su aerei differenti. L’esempio è Corigliano Rossano. Iniziamo quindi a gestire insieme ciò che è possibile, come trasporti acqua e rifiuti. Poi vediamo come va – ha chiuso Sandro Principe -. La questione ospedale è emblematica: noi abbiamo una grande università senza la facoltà di medicina. L’Ospedale nuovo era l’occasione per averla anche da noi».

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