Franz Caruso ricorda in Comune l’inizio della guerra in Ucraina
Il sindaco della città di Cosenza: «La speranza è che tutto possa finire, prima possibile»
«Ricordare la guerra in Ucraina ad un anno dall’esplosione inattesa del conflitto era doveroso per la nostra Amministrazione. Ritrovarsi nella sede comunale con le amiche e gli amici ucraini, con le rappresentanti delle associazioni che sul nostro territorio sono presenti da tempo e che insieme al Comune hanno organizzato un anno fa la prima accoglienza delle donne, dei bambini e degli uomini in fuga dalla guerra, è una forte emozione che ha commosso noi tutti». Sono le parole del sindaco Franz Caruso che ha partecipato alla giornata di riflessione promossa dall’Amministrazione comunale, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, nell’ambito del “Mese della memoria”, in occasione del primo anniversario dell’inizio del conflitto russo-ucraino.
All’iniziativa ha dato impulso, oltre al primo cittadino, anche la consigliera delegata del sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza – che ieri ha introdotto e coordinato gli interventi – insieme all’Assessore alla cultura della memoria democratica e della Legalità, Veronica Buffone e alla Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso. «È triste constatare che la guerra continui – ha detto il primo cittadino nel suo indirizzo di saluto – anche se non di una vera guerra si tratta, ma di una invasione. La guerra è tale quando la si vuole da più parti, ma quando la si subisce è una difesa strenua della propria identità, del proprio patrimonio. Non ci può essere nessuna scusante a quell’orrore che si è ripetuto».
Per Franz Caruso «rinverdire la memoria è, pertanto, fondamentale per evitare che si ripetano situazioni che, purtroppo, continuano terribilmente a verificarsi. E noi, come cittadini del mondo – ha aggiunto – vogliamo che i giovani, i bambini e ragazzi che ci hanno onorato della loro presenza, crescano in un mondo di pace e certamente migliore. Cosenza è una città solidale, che ha sempre accolto tutti quelli che hanno avuto bisogno e lo ha fatto anche con gli amici dell’Ucraina che sono stati costretti a scappare dalla loro terra. Avremmo voluto che la loro presenza qui fosse stata una presenza libera, non costretta dalla necessità di fuggire dall’orrore».
«La speranza – ha aggiunto ancora Franz Caruso – è che tutto possa finire, prima possibile, e che i nostri amici possano presto far ritorno nella loro terra o scegliere, se lo vorranno, di restare, per continuare a vivere nella nostra città. Sono felice che gli ucraini di Cosenza siano entrati a far parte, a pieno titolo, della nostra comunità, così come altrettanta felicità mi sento di esprimere per il fatto che Olga Mykhailiuk, primo violino della National Symphony Orchestra di Kiev, in fuga dalla guerra e arrivata a Cosenza un anno fa, si sia perfettamente integrata nella nostra città, entrando a far parte dell’Orchestra sinfonica Brutia che io ho fortemente voluto per il rilancio della cultura sul nostro territorio».
A lei il sindaco ha rivolto un ringraziamento speciale. «L’Amministrazione comunale è stata ancora una volta al fianco del popolo ucraino in questa giornata triste, ma al tempo stesso carica di speranza. Mi auguro, infatti, – ha concluso Franz Caruso – che in Ucraina si possa tornare a parlare di pace e di ricostruzione e che si possa ritornare a vivere nel sentimento più bello che è quello del rispetto della vita degli altri e dell’amore».
Diverse le testimonianze che sono state portate nel corso della serata: da Olga Antonova, dell’Associazione Ucraini in Italia, stabilitasi a Cosenza da 24 anni e in prima linea nell’organizzazione degli aiuti a chi dal suo paese è arrivato a Cosenza in fuga dalla guerra. Con la sua associazione ha curato la raccolta e la spedizione in Ucraina di diversi carichi di medicinali e indumenti. Il prossimo convoglio partirà sabato prossimo.
Altra testimonianza quella di Nataliya Kutsenko, Presidente della sezione di Cosenza dell’APS S.A.L.O. che ha ricordato la gara di solidarietà delle associazioni cosentine per supportare le necessità della prima ora di chi era scappato dall’Ucraina, assicurando gli interventi primari come dare un tetto a chi non lo aveva più.
L’assessore Massimiliano Battaglia ha, invece, ricordato la consegna di un macchinario per l’emodialisi, rigenerato per l’occasione e inviato all’Ospedale della città di Mykolaiv, nella regione ucraina di Leopoli (Lviv). L’Assessore al welfare Veronica Buffone ha evocato i primi momenti dell’arrivo in città dei profughi ucraini, quando l’Amministrazione comunale si era insediata solo da qualche mese, con l’attivazione della raccolta di farmaci e indumenti da far arrivare nei luoghi di guerra. Buffone ha ricordato l’immensa risposta della città. «Grazie a questa gara di solidarietà sono stati riempiti tre tir di farmaci ed è stata tessuta una rete che ha funzionato a meraviglia e che ha sorpreso anche noi».
La serata era stata aperta dall’esecuzione al violino dell’Inno di Mameli e dell’inno nazionale ucraino. Momenti di grande commozione che hanno coinvolto tutta la platea e soprattutto il Sindaco Franz Caruso. Quindi il violino di Olga Mykhailiuk ha accompagnato le immagini del video con il quale sono stati ricordati i 365 giorni della guerra in Ucraina, eseguendo la “Melodia in La minore” del compositore ucraino Myroslav Skoryk. Note toccanti, così come i momenti, altrettanto emozionanti, vissuti durante la lettura, da parte di una delle bambine ucraine presenti, della poesia “Testamento” di Taras Shevchenko e dalla quale trasuda tutto l’amore dell’intellettuale per la propria terra che ha accomunato tutti coloro che si sono dati appuntamento a Palazzo dei Bruzi. La chiusura è carica di speranza, con l’esecuzione dell’Inno alla gioia di Beethoven, divenuto l’inno dell’Europa.