venerdì,Marzo 29 2024

Milano Fashion week, la scultura di Boccioni donata a Cosenza arriva sulle passerelle

Il capolavoro “Forme uniche della continuità nello spazio” donato da Roberto Bilotti alla città dei bruzi, è stato il protagonista dell'evento glam più importante dell'anno

Milano Fashion week, la scultura di Boccioni donata a Cosenza arriva sulle passerelle

Cammina veloce l’arte, con le ali ai piedi e un’assicurazione di dieci milioni di euro sulle spalle. A tanto ammonta la cifra sottoscritta dalla maison Bottega Veneta, guidata dal creativo Matthieu Blazy, per blindare la presenza del capolavoro del maestro reggino Boccioni, alla sfilata per la Milano Fashion Week.

La celebre scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”, conservata nella città dei bruzi, ieri ha brillato sotto le luci dei riflettori dell’evento glam dell’anno. Matthieu Blazy, direttore creativo della griffe, ha mostrato da subito il suo background che gronda arte per gene di famiglia, ispirando le sue ultime collezioni alla filosofia del maestro reggino.

«Tutto è partito da una scultura di Umberto Boccioni e dal Futurismo – ha detto in un’intervista – che ci hanno permesso di sviluppare il concetto di movimento, fondamentale per un marchio nato con le borse». La maison da mesi s’è mossa per avere nella sua sfilata la statua-simbolo di Boccioni, conservata nella Galleria nazionale di Cosenza di cui è direttrice Rossana Baccari. Dopo il beneplacito del Ministero e il nulla osta di Roberto Bilotti, che ha donato quella scultura alla città di Cosenza più di un decennio fa, con un’assicurazione di dieci milioni di euro sul trasporto, il capolavoro è arrivato per tempo nella location prescelta per la sfilata incantando la platea.

La versione dell’opera, conservata nella Galleria nazionale di “Palazzo Arnone”, è stata dichiarata di eccezionale interesse culturale con decreto ministeriale ma Palazzo Arnone conserva anche altri capolavori di Boccioni – sempre donati da Bilotti – tra cui cinque preziosi bozzetti della collezione Bilotti-Winston Malbin, prepararoti dei quadri futuristi più importanti: “La città che sale” 1910, “la risata” 1911, “studio di periferia” 1910, “vecchia a tavola” 1907, “MariaSacchi che legge” 1907.

Photo: Alessandro Lucioni / Gorunway.com

Tra moda e territorio

Un legame, quello tra la moda e l’arte, che trova il acme a Rende dove nel Museo Bilotti, si trova una straordinaria raccolta di abiti d’artista in  mostra permanente. La sezione “Abiti d’arte” raccoglie, infatti, alcuni dei modelli d’arte realizzati dai più importanti artisti del panorama contemporaneo. Tutto è nato dall’iniziativa dell’artista di origini reggine Anna Paparatti che ha coinvolto creativi come Bruno Ceccobelli, Giosetta Fioroni, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Gianfranco Limoni, Nagasawa, Luigi Ontani, Luca Maria Patella e Piero Pizzi Cannella.  Si tratta di una raccolta unica in Italia sia per numero di esemplari che per l’arco temporale che questi coprono. 

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