Cassano, il pentito rivela: «Quell’uomo morì per errore». E accusa due cosentini
Celestino Abbruzzese riferisce ala Dda di Catanzaro alcuni particolari su un omicidio avvenuto nella piana di Sibari, indicando i nomi dei presunti responsabili
I nuovi verbali del pentito Celestino Abbruzzese, riferiti all’inizio della sua collaborazione con la giustizia, riguardano principalmente la zona della Piana di Sibari, dove sono residenti i cugini di Cassano Ionio, quegli stessi Abbruzzese che dominano la scena criminale.
Se nella prima parte dell’interrogatorio “Micetto” aveva parlato di un presunto coinvolgimento di due suoi fratelli in un omicidio di stampo mafioso, nel secondo paragrafo vengono riportate dichiarazioni circa un altro delitto.
«Conosco dei particolari in relazione all’omicidio di una persona che morì per sbaglio in luogo dei fratelli Forastefano» afferma il pentito Celestino Abbruzzese. «Ricordo che ero a Timpone Rosso insieme» ai suoi zii, fratelli di suo padre e ricorda che uno di loro «disse che era arrivata la telefonata» di un soggetto, «il quale era un appartenente al nostro clan il quale vivendo a Doria poteva studiare le mosse dei fratelli Forastefano che come lui vivevano a Doria».
Così uno degli zii di “Claudio” convocò «Cosimino Bevilacqua che in quel periodo viveva a Cassano. Ricordo che lo convocò a sé per il tramite del figlio« e «pertanto Cosimino Bevilacqua insieme a Fioravante Abbruzzese detto “Ninuzzo” si allontanavano per andare a commettere l’omicidio. Ninuzzo sebbene abitasse a Cosenza, da qualche giorno dimorava a Timpone Rosso proprio al fine di commettere l’omicidio di cui le sto parlando» riferendosi ai magistrati che lo hanno torchiato per diverse ore. «Io a mia volta ero a Timpone Rosso perché da lì a pochi giorni dovevamo celebrare una messa in memoria di mio cugino» ha concluso il pentito Celestino Abbruzzese.