lunedì,Maggio 13 2024

Nell’inchiesta contro Petrini è indagato anche un avvocato di Cosenza

Non solo il giudice Marco Petrini, e gli avvocati Francesco Saraco e Marzia Tassone, sono indagati dalla Dda di Salerno nell’ambito dell’inchiesta sui presunti casi di corruzione in atti giudiziari in cambio di sesso e regali da offrire al magistrato della Corte d’Appello di Catanzaro. Nell’inchiesta, infatti, figurano i nomi di Lorenzo Catizone, fratello dell’ex

Nell’inchiesta contro Petrini è indagato anche un avvocato di Cosenza

Non solo il giudice Marco Petrini, e gli avvocati Francesco Saraco e Marzia Tassone, sono indagati dalla Dda di Salerno nell’ambito dell’inchiesta sui presunti casi di corruzione in atti giudiziari in cambio di sesso e regali da offrire al magistrato della Corte d’Appello di Catanzaro. Nell’inchiesta, infatti, figurano i nomi di Lorenzo Catizone, fratello dell’ex sindaco di Cosenza, Eva, e la madre Virginia Carusi. I due sono coinvolti nel capo d’accusa – ovvero per il tentativo di corruzione di un altro giudice della Corte d’Appello di Catanzaro – nel quale sono iscritti anche Pino Tursi Prato, Giuseppe Caligiuri, Antonio Saraco e Francesco Saraco.

Secondo la Dda di Salerno, il 5 giugno del 2019 l’avvocato Francesco Saraco si sarebbe rivolto a Tursi Prato“… mi raccomando… facciamo le cose… che riguarda, che riguarda mio padre… hai capito?”»), consegnando a quest’ultimo un assegno dell’importo di 100mila euro da mostrare ai suoi interlocutori «con il compito di avvicinare il presidente del collegio della Corte d’Appello di Catanzaro, Loredana De Franco (non risulta indagata, ndr), ricevendo in immediatamente la seguente rassicurazione da parte dello stesso Tursi Prato «“noi dobbiamo fare le cose sempre al meglio…”». 

Il processo contro il “Locale di Guardavalle”

Così, quasi un mese dopo da questo incontro, Pino Tursi Prato, su incarico di Francesco Saraco, telefona a Giuseppe Caligiuri, spiegandogli la necessità di mettersi in contatto urgentemente con Lorenzo Catizone, avvocato del foro di Cosenza e marito del giudice Loredana De Franco. Caligiuri e Tursi Prato il 14 luglio scorso si recano a Camigliatello Silano da Virginia Carusi, riferendole dell’udienza che tre giorni dopo si sarebbe tenuta in Corte d’Appello di Catanzaro nei confronto di Antonio Saraco e Maurizio Gallelli, coinvolti in un’inchiesta della Dda di Catanzaro contro il “Locale di Guardavalle”. 

L’intercettazione tra l’avvocato di Cosenza e la madre

Lo stesso giorno la Carusi racconta al figlio Lorenzo della visita dei due, «pronunziando le seguenti parole “eh dice che il 17 c’è sta…”, venendo il dialogo telefonico prontamente troncato da Lorenzo Catizone. Per la Dda di Salerno queste condotte erano volte a riformare la sentenza contro i due condannati in primo grado a dieci anni di reclusione, ovvero Antonio Saraco, e a 16 anni di carcere, ovvero Maurizio Gallelli, per i reati di associazione mafiosa. Sentenza che, tuttavia, non sarà riformata – come si attendevano gli imputati e i loro “faccendieri” – «per cause non dipendenti dalla loro volontà». Dalle carte dell’inchiesta, tuttavia, non emerge altro. Infatti il capitolo dedicato al tentativo di corruzione del giudice De Franco (moglie dell’avvocato di Cosenza) si ferma ad un “omissis”.

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