Carratelli, Pagliuso: «Grande dolore. Nel Cda del Cosenza eravamo 32, metteva d’accordo tutti»
Quello fra Paolo Fabiano Pagliuso e Giuseppe Carratelli è stato un legame indissolubile lungo tantissimi anni. «Ci tengo a fare le mie condoglianze alla famiglia – dice ai nostri microfoni l’ex patron del Cosenza Calcio -. La città ha perso un grande uomo. Sono commosso ed emozionato nel ricordarlo». Pagliuso, sotto la presidenza di Carratelli
Quello fra Paolo Fabiano Pagliuso e Giuseppe Carratelli è stato un legame indissolubile lungo tantissimi anni. «Ci tengo a fare le mie condoglianze alla famiglia – dice ai nostri microfoni l’ex patron del Cosenza Calcio -. La città ha perso un grande uomo. Sono commosso ed emozionato nel ricordarlo».
Pagliuso, sotto la presidenza di Carratelli lei fu suo vice. Che ricordo ne ha?
«Esperienza bellissima, soprattutto grazie a lui. Era un uomo di statura morale immensa. Pensi che, non sto scherzando, nel CdA eravamo in trentadue e lui riusciva sempre, costantemente a mettere d’accordo tutti quanti».
E come?
«Beh, gli bastava prendere la parola. Era persona carismatica, immenso sia come uomo sia come professionista. Ogni cosa che diceva non veniva mai contestata: con lui non volava una mosca. Ha capito cosa significa far girare dalla stessa parte così tante persone?».
Pagliuso, quando lei poi diventò presidente, cosa le disse Carratelli?
«Mi tranquillizzava sempre, incuteva una serenità incredibile. Ricordo che qualche volta, quando c’era ancora lui come numero uno, mi chiese di intervenire personalmente in un paio di operazioni di mercato».
E cosa accadde?
«Le poche volte che esternai qualche dubbio, lui mi calmò affermando: “Stai tranquillo, finché ci sarò io non perderai mai neanche un centesimo”. E così fu: è stato di parola, serissimo. La sua scomparsa mi addolora tantissimo».