giovedì,Maggio 30 2024

Porcaro: «Acri, Torano Castello e Bisignano controllate dagli “zingari”»

Il pentito svela una presunta riunione a casa di Tonino Presta per decidere se affidare le tre zone a Cosimo Bevilacqua detto "Corvo Nero"

Porcaro: «Acri, Torano Castello e Bisignano controllate dagli “zingari”»

Prima che Roberto Porcaro fosse fermato dalla Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione “Testa di Serpente”, lo stesso, oggi pentito di ‘ndrangheta, avrebbe partecipato a un importante “summit mafioso” a Roggiano Gravina, a casa di Tonino Presta, cugino di Franco, spietato killer del clan “Lanzino” di Cosenza, e fratello di Roberto, collaboratore di giustizia, imputato come il suo stretto congiunto nel processo “Valle dell’Esaro“. Lo riferisce l’ex “reggente” degli italiani ai magistrati antimafia di Catanzaro.

Il viaggio da Cosenza a Roggiano Gravina

Il pentito cosentino inizia così il suo racconto: «Conosco personalmente Antonio Presta detto “Tonino”, già dal 2009 allorquando era stata organizzata una rapina a un portavalori sulla Strada Crotonese”, di cui vi abbiamo parlato in un altro servizio (LEGGI QUI). Roberto Porcaro dice che Tonino Presta «è un elemento di vertice dell’associazione in quanto, stante la detenzione di Franco Presta, ha assunto la direzione del gruppo e si rapporta con gli altri “italiani“. Esemplificativamente vi riferisco di alcune riunioni che abbiamo tenuto a casa sua a Roggiano Gravina mentre era ristretto agli arresti domiciliari, nel 2019», circa un anno prima del blitz “Valle dell’Esaro“, «ci siamo recati io e Michele Di Puppo poiché Tonino Presta ci doveva informare della richiesta che gli era stata fatta da Cosimo Bevilacqua detto “Corvo Nero“, già imputato e condannato in “Timpone Rosso“, ritornato a Cosenza nell’autunno del 2014, per scontare la pena agli arresti domiciliari.

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Il collaboratore racconta che lo stesso Bevilacqua avrebbe formalizzato la proposta «di essere autorizzato a mettersi quale referente dell’organizzazione criminale sulla zona tra Acri, Torano e Bisignano che gli ultimi anni, dopo l’arresto di Pino Perri era rimasta sostanzialmente scoperta nel controllo delle attività estorsive e del traffico di sostanze stupefacenti. Di tale informazione ho ritenuto di dover fissare un ulteriore incontro, sempre a casa di Tonino Presta, alla presenza di Luigi Abbruzzese accompagnato dal cognato Antonio Abbruzzese».

Porcaro aggiunge che tra Cosimo Bevilacqua e gli altri “zingari” non vi erano buoni rapporti «a causa di incomprensioni familiari» e nella riunione che si sarebbe tenuta a Roggiano Gravina, «si è quindi deciso di autorizzare Cosimo Bevilacqua», oggi imputato di “Reset“, «a controllare criminalmente la zona di Acri, Torano e Bisignano, comunque sotto la supervisione di Luigi Abbruzzese, e con l’accordo di spartire tutti proventi illeciti anche con gli italiani».

La “riunione” al Parco Robinson

Sempre a proposito di Cosimo Bevilacqua, detto “Corvo Nero”, «vi riferisco di un episodio, verificatosi nel 2019, in cui lo abbiamo convocato al Parco Robinson alla presenza mia, di Michele Di Puppo, Luigi e Marco Abbruzzese, Salvatore Ariello e Renato Piromallo. In quella occasione (dove Cosimo Bevilacqua si è fatto accompagnare del fratello Gino già confidente della polizia) abbiamo intimato a Cosimo Bevilacqua, di non intromettersi nelle attività estorsive già da noi avviate».

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