Nuovi guai per Oliverio, il gip: «Corruzione con Barbieri»
L’ipotesi di reato contestata al governatore della Calabria è quella di abuso d’ufficio. Ma il gip, in merito al rallentamento dei lavori di piazza Bilotti, ritiene che tra Oliverio e Barbieri ci sia un “patto corruttivo”. A pagina 108 dell’ordinanza firmata dal gip Carè emergono possibili nuovi guai per il presidente Oliverio, perché la Dda
L’ipotesi di reato contestata al governatore della Calabria è quella di abuso d’ufficio. Ma il gip, in merito al rallentamento dei lavori di piazza Bilotti, ritiene che tra Oliverio e Barbieri ci sia un “patto corruttivo”.
A pagina 108 dell’ordinanza firmata dal gip Carè emergono possibili nuovi guai per il presidente Oliverio, perché la Dda – che aveva chiesto gli arresti domiciliari per il reato di abuso d’ufficio – potrebbe adeguarsi alle valutazioni del giudice cautelare, riformulando il nuovo capo d’accusa con l’ipotesi di corruzione. Avverrà in questa fase o nel momento dell’avviso di conclusioni delle indagini?
C’è da dire che ora ci saranno gli interrogatori di garanzia e, molto probabilmente, le istanze di revoca delle misure cautelari al tribunale del Riesame di Catanzaro. Quindi è tutto in divenire.
Le valutazioni del gip Distrettuale
In riferimento ai nuovi finanziamenti per gli impianti sciistici di Lorica in cambio del rallentamento dei lavori di piazza Bilotti, il gip scrive: «A margine della condivisibile ricostruzione dei fatti operata dal PM, appare opportuno svolgere alcune considerazioni circa la possibile, ulteriore, qualificazione giuridica delle condotte oggetto di esame. Se difatti, non sembra dubbio che la richiesta avanzata dal Presidente Oliverio (con il contributo causale di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio) risponda ad un fine di lotta politica (sebbene di quella più deteriore che si possa immaginare provenire da parlamentari o ex parlamentari della Repubblica), non si può trascurare come essa si inserisca in un rapporto di scambio con il privato Barbieri che appare riduttivo definire clientelare, potendo ben sconfinare nel terreno della corruzione». (a. a.)