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Asp di Cosenza tra massoneria e diktat romani: le nuove intercettazioni

Gli indagati dell'inchiesta "Sistema Cosenza" sono stati intercettati anche dopo gli interrogatori. Massimo Scura si è proposto a Guido Longo «come consulente o sub commissario».

Asp di Cosenza tra massoneria e diktat romani: le nuove intercettazioni

Le indagini sul “Sistema Cosenza” sono proseguite anche dopo gli interrogatori di garanzia a cui sono stati sottoposti la maggior parte degli indagati. L’intuizione del pm Mariangela Farro, con la collaborazione investigativa della Guardia di Finanza di Cosenza, potrebbe aver arricchito le contestazioni in ordine al presunto falso in bilancio dell’Asp di Cosenza. Le Fiamme Gialle infatti hanno ascoltato le conversazioni della maggior parte degli inquisiti, rilevando in alcuni casi degli interessanti spunti d’indagine che potrebbero spiegare alcune dinamiche rimaste nell’ombra. (QUI I DETTAGLI SULL’INCHIESTA “SISTEMA COSENZA”)

Asp di Cosenza, il “gruppo di lavoro sul contenzioso” 

Nel primo capitolo delle nuove intercettazioni vengono riassunte le captazioni telefoniche tra l’avvocato Lauricella, indagato nel procedimento in questione, e una dipendente dell’Asp di Cosenza. «Nel periodo monitorato non sono state rilevate conversazioni rilevanti in merito all’oggetto delle indagini ad eccezione della seguente capostazione» tra Lauricella e la dipendente «ove si parla di un “gruppo di lavoro” che si occupa della “ricognizione del contenzioso” ed al quale sarebbe stato dato “il file, quello di Daniela”, quel famoso file contenzioso con tutte le cose”, che tra l’altro, Lauricella dice di aver aggiornato e “mandato al direttore generale (?) che a lui (?), “l’elenco di tutte le cause ancora pendenti e l’elenco delle cause che noi invece quelle dove ero io difensore”». 

Come “imboscare” milioni di euro

Nel nuovo capitolo investigativo entra anche Massimo Scura. L’ex commissario ad acta della sanità calabrese chiama il 2 marzo 2021 Vincenzo Ferrari «e dopo essersi confrontati sul tenore dell’art. 13 della L. R. nr. 11/2004 parlano di quaranta milioni di euro nascosti dalle aziende sanitarie, nel 2016 (bilancio 2015) su indicazione di “qualcuno” della struttura commissariale”». La Finanza, inoltre, apprende che «lo stesso Scura porta come esempio l’Azienda Pugliese-Ciaccio di Catanzaro che da sola “aveva imboscato tredici milioni di euro” e quando ha chiesto spiegazioni», s’intende Scura, «gli è stato risposto che “la struttura commissariale ci aveva detto che potevamo, dovevamo metterli, nasconderli insomma”». 

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Spunta il nome di Urbani

La Guardia di Finanza, a questo punto, ricompone la struttura commissariale dell’epoca e individua Andrea Urbani, uno dei dirigenti di vertice del ministero della Salute, quale componente della stessa. Così, in merito alle dichiarazioni fatte prima, «l’ex commissario ad acta evidenzia all’interlocutore che all’epoca la struttura commissariale era formata da due persone e che non essendo stato lui l’artefice di questa indicazione “quindi era stato l’altro”». A sostegno di quanto ipotizzano le Fiamme Gialle arrivano le parole di Ferrari. «Quando sono arrivate le sopravvenienze di due anni prima ed è stato chiesto alle aziende perché non erano state rilevate l’anno precedente, qualche azienda rispose: perché qualcuno mi ha detto così”». 

Ferrari quindi «sottolinea che “quel qualcuno” è colui che “questo momento a tagliare i nastri negli ospedali e che non figura neanche di striscio in questa indagine”». I detective chiariscono che il 26 febbraio scorso «Andrea Urbani si è insediato nelle funzioni di commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che dispone la riapertura dell’ospedale di Trebisacce». 

Da Andrea Crisanti a Antonella Viola, da Massimo Galli a Ilaria Capua fino a Matteo Bassetti. Questi e altri possibili ministri della Salute.

Chi è “Peppino”?

Scura, tuttavia, dipinge un quadro ulteriormente allarmante nel secondo passaggio captato dalla Finanza. «Massimo Scura risponde a Ferrari dimostrando di avere piena consapevolezza (insieme all’interlocutore) che era stato “imboscato un mare e mezzo di polvere sotto al tappeto… “… sono arrivato nel 2015, siamo andati a Roma, siamo andati a Roma, ok? Siamo andati a Roma da Peppino e Peppino dice: dobbiamo fare, dobbiamo scrivere un numero che sia inferiore a quello dell’anno scorso per far vedere che siamo bravi. Io ho detto: ma scusate ma chi ce lo fare a scrivere di meno di quello che effettivamente è, poi nel 2016 ci troviamo tutto sul bozzo, quindi se tu nascondi sotto il tappeto che so, erano circa 10 milioni na cosa del genere, per far vedere che hai migliorato di 5 milioni rispetto al 2014, che tra l’altro… non era… sarebbe stato approvato, e non c’è stato verso, non c’è stato verso. Mo’, io ero giovane, giovane di commissariamento, perché invece il signorino a cui fai riferimento tu che era arrivato un anno e mezzo prima di me… a ottobre 2013… e poi sotto le pressioni di Peppino ho detto: tanto, o 50 o 55 cambia poco la perdita… io vorrei sapere come hanno fatto nel 2013 che era 30… non l’ho mai capito… cosa di cui si vanta il neurochirurgo famoso…”. In merito a “Peppino”, la Finanza non è in grado di identificarlo con esattezza, mentre le fiamme gialle ritengono che il neurochirurgo famoso sia «Gianluigi Scaffidi». 

Tra le persone intercettate ci sono anche il generale Saverio Cotticelli, l’ex dg del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, l’ex dg dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro e l’ex direttore amministrativo, Luigi Bruno.

«Non è falso in bilancio»

Raffaele Mauro, qualche giorno dopo la revoca della misura cautelare, discute con Franco Pacenza, ex consigliere regionale e braccio destro di Mario Oliverio nella precedente legislatura. E’ il 1 marzo 2021 quando «Mauro dice a Pacenza che il diritto amministrativo è stato trasformato in diritto penale e che ha fatto fare la consulenza a Rubino il quale ha precisato che il falso in bilancio è una cosa diversa dal bilancio verosimile e non è scritto da nessuna parte che il fondo rischi deve essere calcolato al 50%. Inoltre, loro non considerano che la posta del costo da sostenere era stata già allocata nel bilancio precedente. Pacenza chiede perché si è partiti dal 2015? Forse perché è cambiata l’amministrazione? Inoltre, dicono che c’è troppo debito ma se si aumenta il fondo rischi aumenta il debito». 

Come gestire la sanità in Calabria

La ricostruzione investigativa pone di nuovo al centro delle intercettazioni Massimo Scura e Vincenzo Ferrari che nel corso di una conversazione si confrontano su quali requisiti debba avere il commissario chiamato a gestire la sanità in Calabria. «Massimo, fondamentale diciamo che è una questione di formazione, ognuno ha la sua specializzazione. Quello che è evidente… è che il commissariamento ha dato i suoi frutti, oltre a dare i soliti problemi che sicuramente tu da solo non potevi risolvere, ha dato i suoi frutti quando il Generale della Finanza, il Generale dei carabinieri, il poliziotto, hanno nominato un manager» dice Ferrari. Scura si dice d’accordo con quanto detto dal suo interlocutore e afferma di essersi confrontato anche con Nicola Gratteri sul punto.

«Spesso e volentieri anche Gratteri quando gliel’hanno chiesto, l’ho sentito due volte in televisione, una volta dalla Gruber e una volta da… lei chi manderebbe.. io manderei un manager ha detto, e poi te lo dico, io e lui ci siamo scambiati dei Whats App e lui mi ha dato perfettamente ragione, ha condiviso perfettamente ancora adesso i miei principi, i miei pensieri su quest’argomento, tu mandi Longo…”». Scura, dal canto suo, conferma, seppur indirettamente, che l’attuale commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, fosse sul punto di dimettersi.

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Raffaele Mauro, ex dg Asp di Cosenza

La massoneria

Le intercettazioni proseguono su Mauro. Quest’ultimo, il 7 aprile 2021, parla con l’ex moglie «riguardo la massoneria» evidenzia la Guardia di Finanza. Sul punto, l’ex dg dell’Asp di Cosenza, riferendosi alle critiche rivolte dal Vescovo di Messina all’associazione, dice che «la Massoneria non parla mai male della Chiesa, io ci sto dal 1982». E spiega: «Io praticamente ho assistito un paio di volte alla nomina, quando praticamente vengono consacrati a Vescovi i sacerdoti, se tu vai a guardare c’è il rituale dell’iniziazione a Maestro che è quasi sovrapponibile al rito della consacrazione a Vescovo». Per Mauro, la massoneria «è un fatto culturale, un fatto filosofico, è un fatto che serve a migliorare se stessi come no, se tu dici che bisogna lavorare per scavare le oscure e profonde prigioni del vizio e innalzare tempi alle virtù, parli di dominare le passioni dell’uomo». Infine, Mauro chiarisce che la massoneria «a mia m’è servito perché sono stato una pietra tosta». 

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La “difesa” di Cotticelli

Nelle captazioni emerge anche il parere di Saverio Cotticelli nella vicenda giudiziaria che lo riguarda. Ne parla con la sorella. «E’ tutta una manovra della massoneria… la massoneria deviata che io ho combattuto e che ho danneggiato in maniera pesante, si è vendicata. I compiti miei, sono indicati in 24 punti, con una delibera del Consiglio dei Ministri». Cotticelli rincara la dose poco dopo: «Se leggi la motivazione è raccapricciante… uno ca sta a Roma va a inquinare le prove? Cioè io avrei dovuto favorire coloro che hanno falsificato i bilanci che io non ho mai conosciuto e non ho mai avuto nessun tipo di rapporto di dipendenza.. ma poi soprattutto manca il fondamento giuridico dell’incriminazione. Si applica la legge regionale, nel mandato non c’è, per cui il combinato disposto tra il mandato della Presidenza del Consiglio dei Ministri che mi incaricava e la legge regionale, si applica la legge regionale che dice che l’approvazione dei bilanci compete alla giunta regionale». 

Massimo Scura, ex commissario ad acta della sanità calabrese

Il “ritorno” di Scura

Nell’ultima parte del capitolo captativo «emerge l’intenzione di Massimo Scura di trovare una nuova collocazione nell’ambito dell’attuale struttura commissariale della Regione Calabria e, pertanto, si adopera per trovare un canale di contatto con il presidente Spirlì ed il commissario Longo». L’ex commissario in sostanza avrebbe l’ambizione di diventare consulente o sub commissario del Prefetto. Di tutto ciò, Massimo Scura ne parla con l’attuale dg del Dipartimento Salute, Giacomino Brancati, che ha sostituito il dimissionario Francesco Bevere. «Senti una cosa, non so se può essere interessante a Spirlì avere come collaboratore insieme a te, o in qualche maniera, un certo Massimo Scura». E aggiunge: «Dopo aver letto che Scaffidi è andato a… mi sono reso conto che Longo, perché lo ha nominato Longo Scaffidi naturalmente dietro, dietro spinte pentastellate, però è la dimostrazione che Longo non conta un cazzo, diciamola in francesismi e secondo me Spirlì deve avere una squadra forte, se ci mettiamo tutti: tu, io, Fratto, Ferrari… può darsi che ci riusciamo parlando con Longo a mettere in piedi, a tirar su sto cazzo di Calabria porca miseria, non è possibile che tutto vada a…”. E’ il 12 marzo 2021.

Scura e Ferrari, intanto, parlano dei ricorsi dinanzi al Tribunale del Riesame di Catanzaro che pochi giorni fa ha revocato sia a Scura sia a Cotticelli la misura cautelare applicata dal gip di Cosenza. Infine, Scura riferisce di un verbale del dicembre scorso in cui il ministero evidenzia la gestione «disastrosa» di Cotticelli, senza risparmiare critiche all’ex presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e all’attuale ministro della Salute, Roberto Speranza, accusati di aver trattato i calabresi, nel periodo in cui non si riusciva ad individuare il sostituto di Cotticelli, «come se fosse una colonia penale da abbandonare». 

«All'Asp di Cosenza logiche clientelari e interessi personali»
La sede dell’Asp di Cosenza

All’Asp di Cosenza «hanno pagato senza avere titolo»

L’ultima parte è dedicata alle conversazioni tra Aurora De Ciancio e la dirigente Giuliana Bernaudo (non indagata) che, a parere della Finanza, mette l’accento su alcune tematiche interessanti, che potrebbero essere sviluppate in futuro. «La Regina si sta dimostrando peggio degli altri» dichiara il 17 marzo 2021. «Lunedì scadono i termini per firmare i contratti con le Rsa, le case protette? E questo se ne sta fottendo». Poi il discorso cade sugli atti aziendali e la Bernaudo dice che «questi sono i Greco, perché ieri sono venuti, è venuto Aldo Rizzuto, è venuto Paone, è venuto quel Cataldo Leo… e gli ho vomitato tutto quello che avevo sullo stomaco, ho detto che qua non potete venire semplicemente per chiedere le fatture… comunque domani mattina gli faccio una… lettera alla Triade… o mi mandano personale… o chiedo di essere collocata ad altra unità operativa con lo stesso ruolo», spiegando inoltre che «fino ad adesso questi non hanno fatto certificati antimafia, hanno pagato senza avere titolo, hanno fatto tutti gli imbrogli possibili ed immaginabili… non è successo niente, chi li ha toccati, nessuno li ha toccati». 

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