mercoledì,Maggio 15 2024

Caruso davanti a Maraio e Orlando: «A Cosenza come a Bari ecco il vero volto della destra»

Il sindaco attacca il Governo nazionale e regionale sul caso-Decaro e sulla legge di fusione. Duri gli interventi dell'ex Ministro e del segretario del Psi

Caruso davanti a Maraio e Orlando: «A Cosenza come a Bari ecco il vero volto della destra»

Una liason figlia dalla presenza a Palazzo dei Bruzi dell’area di riferimento dell’ex Ministro del Lavoro. Una sinergia a futura memoria per le prossime tornate elettorali, ma non solo. Ospiti del sindaco di Cosenza Franz Caruso, del suo più stretto collaboratore Luigi Incarnato e del presidente del consiglio Giuseppe Mazzuca, il segretario nazionale del PSI Enzo Maraio e il deputato democrat Andrea Orlando. Con quest’ultimo anche il Responsabile per il Mezzogiorno della segreteria nazionale di Elly Schlein Marco Sarracino e il componente della direzione nazionale Carlo Guccione. Per conto dei socialisti, invece, hanno preso la parola Pina Incarnato e Chiara Penna, rispettivamente assesore e consigliera del Comune bruzio e componenti dell’assemblea nazionale del Psi.

Caruso e il paragone tra Bari e Cosenza

Il sindaco, dopo l’introduzione della consigliera Daniela Puzzo, ha tuonato contro il Governo e il caso-Decaro. «La destra a Bari vuole sciogliere il Comune con la commissione d’acceso, in Calabria vuole sciogliere tre consigli comunali per procedere ad fusione con un atto d’imperio. Solo io parlai nel 2021 di città unica, ma con regole democratiche e con un referendum vincolante. A Bari e a Cosenza, pertanto, la destra si presenta con volto autoritario. Con un volto che dopo il ventennio non avevamo mai visto» ha detto sferrando duri attacchi sui temi dell’Autonomia differenziata e della sanità e rilanciando l’unità tra Psi e Partito Democratica.

Guccione: «Occhiuto si è accorto oggi dei tagli al Pnrr?»

«Occhiuto minaccia di dimettersi da Commissario della Sanità perché solo oggi si è accorto dei tagli al Pnrr – ha spiegato Guccione -. Siamo per caso su Scherzi a Parte? Noi dobbiamo essere all’altezza di contrastare questa destra autoritaria». E qui il nuovo no alla proposta di legge regionale sulla fusione. «Hanno tolto l’atto d’impulso ai Consigli comunali, mortificando la democrazia. Diciamo no a questo metodo – ha ribadito – perché noi vogliamo avere il contributo dei cittadini con cui impostare il discorso. Io ho paura che le destra distrugga il paese e ciò che ci tiene uniti. Non parlo di fascismo, ma ti questi atti autoritari».

Orlando: «Il Ddl Calderoli pregiudica la Calabria»

«Io credo che davvero ci si trovi di fronte a un abuso che naturalmente colpisce la città di Bari, colpisce il sindaco di Bari, come è stato detto da più parti. Sopratutto colpisce l’istituto che è preziosissimo, cioè quello dello scioglimento dei comuni per infiltrazione». Lo ha detto Andrea Orlando componente parlando con i giornalisti. «Un utilizzo così evidentemente strumentale – ha poi aggiunto – rischia di togliere credibilità a tutti gli interventi che verranno e questo è un danno ancora più grande, se possibile, a quello che si sta facendo alla città di Bari e con evidenti finalità di carattere elettorale».

«Non c’è nessuno in questo momento che stia pensando a forme di decentramento e di federalismo. Noi andiamo nella direzione opposta e questo secondo me indebolisce un Paese che già ha un forte divario interno. L’autonomia differenziata – ha detto parlando del Ddl Calderoli – si capiva dall’inizio che avrebbe pregiudicato soprattutto regioni come la Calabria. Forse è importante che questo lo si riconosca, ma sarebbe stato importante anche mettere in guardia il governo all’inizio di questo percorso, che oggi è diventato una bandiera, oggetto di uno scambio che si fa sulla testa degli italiani e soprattutto degli italiani nel Mezzogiorno. Un premierato, un’elezione diretta del premier di cui nessuno sentiva il bisogno in cambio di un’autonomia differenziata che non solo è contro gli interessi del Paese, ma che, ripeto, rischia di pregiudicare soprattutto le regioni del Mezzogiorno».

L’attacco di Maraio a Occhiuto e alla legge di fusione

«Qui avete un governatore della Regione silente rispetto all’Autonomia differenziata che toglie al sud la centralità, toglie risorse, e lo fa soltanto per pagare la sua appartenenza politica al governo nazionale -ha dichiarato il segretario del Psi Enzo Maraio – Non si governa così una regione del Sud e soprattutto problematica come la Calabria, che ha però tantissime potenzialità che questo governo regionale non sta valorizzando al meglio. Noi siamo contro il Ddl Calderoli e lo diremmo altrettanto con nettezza anche se fosse a proporre un governo di centrosinistra».

Maraio quindi passa all’argomento città unica Cosenza-Rende-Castrolibero. «C’è la possibilità di accettare questa fusione ma non con i modi imposti alla Regione. Noi i comuni li dobbiamo preservare, sono il vero motore dello sviluppo del nostro paese e dobbiamo investire perché sono davvero l’interfaccia delle politiche per la gente. Franz Caruso nel suo programma elettorale aveva l’idea di unire i comuni per rendere maggiori servizi alle persone e però se le modalità sono quelle indicate dalla Regione non ci convince, perché senza consultazione, senza coinvolgimento delle amministrazioni, dei cittadini andiamo in una strada sbagliata che sicuramente non ci può vedere favorevoli.

«Parlare di Cosenza per il Partito Socialista Italiano, significa parlare della Sorbona – conclude Maraio – significa andare in un territorio nel quale si respira aria socialista e mi fa piacere dire, non soltanto che abbiamo lavorato con forza per l’elezione di Franz Caruso, ma oggi a distanza di qualche anno da quell’elezione possiamo dire che avevamo ragione, abbiamo un’idea di città nuova, una città che comincia a respirare a rilanciarsi e comincia ad offrire servizi in maniera più seria, vigorosa e vincente a differenza della Cosenza che noi ricordiamo e che contestavamo in campagna elettorale.

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